Porto-Inter non è finita: “Ricorso alla UEFA”

Porto-Inter non è finita al do Dragão: il club nerazzurro deve ora lottare nelle opportune sedi per difendere i propri tifosi dopo i fatti incresciosi accaduti il 14 marzo

Avevano acquistato i biglietti tramite i canali ufficiali del Porto, ma sono rimasti fuori dallo stadio do Dragão malgrado le rassicurazioni arrivare da parte del club lusitano nelle ore precedenti al match.  Tanti tifosi italiani (più di mille) erano giunti a Oporto per seguire l’Inter nel ritorno dell’ottavo di Champions. La serata è stata per tutti loro una delusione.

Porto-Inter, non è ancora finita!
Andre Onana e Taremi – interlive.it

Per poter accedere allo stadio non avevano potuto sfruttare i canali dell’Inter, dato che la vendita di quei biglietti era già stata bloccata per sold-out. Hanno così deciso di passare attraverso i canali messi a disposizione dal Porto. Nulla di così strano: accade quasi per ogni partita, a meno che la squadra che ospita il match non fissi dei limiti espliciti.

A un certo punto, però, la polizia locale portoghese ha bloccato l’ingresso degli italiani allo stadio. La partita è stata infatti giudicata ad “alto rischio“. Il Porto ha quindi comunicato l’esclusione a coloro che avevano comprato il biglietto. Ne è nato un piccolo caso. Nelle ore precedenti la partita, il club nerazzurro ha cercato di mediare, e sembrava proprio che la questione fosse rientrata: quasi tutti (esclusi i centocinquanta che avevano optato per l’acquisto di un biglietto nella curva portoghese) avevano ottenuto il permesso di entrare al do Dragão.

E così, almeno mille tifosi interisti sono rimasti fuori dai cancelli. E c’erano anche dei bambini. Tutti ammassarsi e respinti. Non erano ultras che cercavano di imbucarsi o gruppi di tifosi senza biglietto. Erano persone che avevano comprato il pass e che avevano avuto rassicurazioni prima di arrivare allo stadio. Ecco perché la battaglia fra Porto e Inter non è ancora finita dopo lo 0-0 di ieri sera.

Non è finita fra Porto e Inter: Marotta promette battaglia e Conceição parla di ingiustizia

Faremo un esposto alla UEFA“, ha detto l’ad Beppe Marotta. “Ringrazio i tifosi presenti allo stadio, mentre sono vicino a quel migliaio che non è riuscito a vedere il campo ed è rimasto fuori. Domani contatteremo la UEFA per capire l’accaduto: è un fatto grave che non deve più ripetersi, perché ho visto piangere dei bambini, delle famiglie intere. Ciò è l’aspetto amaro di questa serata”.

Marotta: "Faremo un esposto alla UEFA"
Marotta – interlive.it

L’Inter dovrà innanzitutto capire come poter risarcire i tifosi. Poi cercherà di farsi sentire con la UEFA. Il fatto in sé è stato grave. Di norma, in Europa, si tende a impedire ai tifosi ospiti di occupare spazi diversi dall’apposito settore. Questa è la prassi. Ma è stato il Porto a vendere quei biglietti ai tifosi interisti. Qualcosa del genere è successo anche in Real-Liverpool e la UEFA ha già reso noto che quei tifosi saranno risarciti.

C’è quindi da combattere per poter ottenere giustizia per chi è arrivato a Oporto ed è rimasto fuori dai cancelli dello stadio. Ma parla di giustizia anche Sergio Conceição. Alla fine della partita, il tecnico del Porto si è presentato ai microfoni con la lancia in resta, pronto a difendere i suoi e a parlare di eliminazione non meritata. “Grande ingiustizia“, ha ripetuto più volte, “siamo stati superiori all’Inter“.

L’Inter è una squadra con grandi giocatori, Inzaghi ha fatto un gran lavoro“, ha detto l’allenatore del Porto. “Noi siamo stati superiori oggi, ma è una grande squadra. Ma mi aspettavo anche più ricchezza di gioco da parte dell’Inter. Noi abbiamo condizionato il loro gioco. Siamo stati coraggiosi nella nostra strategia, abbiamo limitato molto l’attacco dell’Inter e poi Inzaghi ha fatto il suo lavoro. Sono stati i nostri giocatori che andavano a prendere il pallone“.

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