Il bresciano sta ottenendo grandi risultati alla guida del Brighton dove è approdato lo scorso settembre firmando un contratto fino al 2026. Piace all’Inter per il post Inzaghi
Non è un mistero il fatto che De Zerbi piaccia molto alla dirigenza dell’Inter per la sostituzione di Inzaghi. Rispetto a Thiago Motta, il profilo più ‘abbordabile’ e anche più logico – tralasciando la suggestione Conte – il bresciano necessiterebbe di un sforzo maggiore sul piano economico. Ingaggio a parte, circa 3 milioni netti con la possibilità di usufruire però del decreto crescita, con sforzo intendiamo impegno sul calciomercato per adeguare la rosa alle sue idee. Servirebbe, insomma, una rivoluzione che oggi il club di viale della Liberazione, a meno di un cambio di proprietà, non potrebbe permettersi.
Se poi davvero l’Inter decidesse di fare questa ‘pazzia’, la clausola risolutiva fissata a 13 milioni di cui si parla tanto non sarebbe un problema. Come appreso, essa rappresenta più che altro una sorta di ‘tutela’ per il Brighton da eventuali assalti di altri club inglesi. A inizio settembre il Chelsea si accordò con Potter, ma appunto per strapparlo ai ‘Seagulls’ fu costretto a pagare la clausola da 23 milioni. A proposito di follie… Accadrebbe lo stesso per De Zerbi nel caso volesse trasferirsi sulla panchina di un’altra squadra di Premier. Per un ritorno in Italia, invece, questa clausola avrebbe decisamente meno forza.
De Zerbi-Brighton, divergenze sulla strategia futura
Nonostante un contratto in scadenza a giugno 2026 e un cammino fin qui estremamente positivo (1.76 come media punti, con la squadra potenzialmente in corsa persino per un posto in Champions), non si possono dare certezze assolute sulla permanenza di De Zerbi al Brighton. Il 43enne è dato nel mirino dello stesso Chelsea oltre che del Tottenham, inoltre, stando a quanto riferito a Interlive.it da una fonte ‘vicina’ alle vicende di casa Brighton, tra lui e la società inglese già c’è qualche crepa.
De Zerbi è un tecnico aziendalista ma, come giusto che sia, anche esigente e ambizioso. Per la crescita del Brighton e di se stesso vuole, in sostanza, un po’ modificare quella che è la filosofia del club. Tradotto: qualche rinforzo di maggior spessore ed esperienza, oltre la conferma dei giocatori migliori. Ma difficilmente il Brighton – un Sassuolo che ha la fortuna di far parte di un circuito dove girano tanti più soldi (anche solo per il mercato interno) rispetto alla Serie A – la modificherà. Ovvero investimenti per calciatori molto giovani, da valorizzare e poi rivendere a cifre importanti. Il tutto con una organizzazione chiara e gerarchica che fa fatica a sopportare intromissioni esterne. Per esempio dell’agente di De Zerbi, settimana scorsa con Ausilio nella sede del Barcellona dove è ormai di casa.