Molti interisti, a ragione, si domandano che senso abbia privarsi di Onana. Il portiere va venduto per questioni di bilancio: questa la risposta più usata e accreditata
Resta il fatto che anche quest’anno l’Inter si priverà per guadagnare di alcuni giocatori chiave. Dopo aver venduto Hakimi e Lukaku, aver perso a zero Perisic e Sanchez, Zhang ha avallato le cessioni di Brozovic e di Onana, senza contare l’addio, sempre a zero, di Skriniar.
L’impressione è che, nonostante gli acquisti di Thuram e Frattesi (e il possibile ritorno di Lukaku), la squadra nerazzurra difficilmente riuscirà a colmare il gap da 20 punti dal Napoli perdendo tre giocatori fondamentali. L’upgrade rispetto alla scorsa stagione, finora, non è affatto evidente. La cessione che potrebbe pesare di più a livello tecnico è proprio quella di André Onana.
Ne ha parlato anche il noto presentatore Paolo Bonolis, intervistato ai microfoni calciomercato.it, in onda sul canale Twitch TVPlay. Il noto tifoso nerazzurro, da Formentera, ha ammesso che la possibile cessione di Onana gli dà dispiacere. Ciononostante Bonolis comprende perché, per il bilancio, uno come Onana debbe essere venduto…
Onana, come ormai scontato, si unirà al Manchester United per una cifra vicina ai 55 milioni (50+5 di bonus). E al suo posto Marotta e Ausilio proveranno a prendere Sommer, e Trubin. Ma con i soldi ricavati dalla cessione del portiere camerunense, l’Inter proverà anche a strappare Lukaku al Chelsea e ad assicurarsi un difensore centrale a basso costo.
Bonolis assolve l’Inter: “Onana va venduto per il bilancio“
Zhang ha imposto una gestione basata sull’autofinanziamento, quindi ogni anno potrebbe ripetersi lo stesso scenario: una vendita eccellente, per poter tirare avanti. Non si può fare altrimenti. “Se guardi il giocatore, lo devi tenere“, ha commentato Bonolis a proposito di Onana. “Se però guardi il bilancio, è logico che sia venduto”.
Bonolis ha parlato anche di Lukaku e della lunga trattativa che sta un po’ innervosendo l’ambiente. Per il presentato, però, vale la pena lottare: “Lukaku è ancora un giocatore che in Italia può fare la differenza. L’anno scorso non ha potuto rendere perché è stato infortunato per un lungo lasso di tempo. Tornando in condizione, farà vedere quanto vale“.
“Poi dipende molto dall’allenatore“, ha continuato il presentatore, lanciando una frecciatina a Inzaghi. “Ma pare che ora Inzaghi lo voglia e lo reputi importante. Questo vuol dire che ha in previsione di voler costruire tutto intorno a lui“.
Come sostituire degnamente André Onana
L’aver dovuto salutare Onana e Brozovic costrigerà Inzaghi a ripensare agli equilibri tattici della squadra, è inevitabile. Perdendo il camerunense e il croato, i nerazzurri giocheranno senza due registri, due giocatori di personalità, riferimenti costanti per gli altri compagni e per lo sviluppo delle trame di ripartenza e gestione palla.
Onana si è dimostrato anche un ottimo portiere, determinante nelle partite più delicate. Ha migliorato la difesa interista, infondendo sicurezza anche ai centrali. Ma l’impressione è Inzaghi sentirà la sua mancaza soprattutto per quanto riguarda la sicurezza con cui il camerunense ha saputo giocare preciso sul corto.
Sembra che Marotta e Ausilio vogliano sostituirlo con Yann Sommer: un estremo difensore con caratteristiche molto diverse da quelle di Onana. Un signor portiere, ovviamente. Con grande esperienza internazionale, pulito tecnicamente, reattivo tra i pali, ma poco moderno come approccio al ruolo. Nel gioco con i piedi, il portiere svizzero non è mai stato un campione, anche se ultimamente ha imparato a destreggiarsi anche con passaggi corti e rilanci di prima, rasoterra.
Di certo non potrà rivoluzionare il suo modo di giocare a trentaquattro anni compiuti. Ma Inzaghi ha detto di volere un portiere capace di essere coinvolto nella costruzione da dietro. L’alternativa è Trubin, che con i piedi è forte e sfrontato. Ma costa caro. Sembra che l’ucraino stia valutando delle offerte saudite. Quindi per sostituire Handanovic potrebbe arrivare qualcun altro. Cragno o Audero. Due portieri che però, con i piedi, non sono dei fenomeni.