Inzaghi ha confermato con poche parole il disappunto dell’Inter per l’addio di Romelu Lukaku: “Questa storia meritava un finale diverso“
L’Inter e Romelu Lukaku si confronteranno presto? Può darsi che il primo faccia a faccia avrà luogo il 26 novembre, giorno di Juventus-Inter. A quel punto, nel caso di trasferimento del belga a Torino, Simone Inzaghi, Lautaro e gli altri avranno modo di chiedere spiegazioni direttamente a colui che ha scelto di spezzare l’idillio con un colpo di scena ancora contaminato da una densa foschia misteriosa.
Alla fine della prima amichevole della tournée giapponese dell’Inter, Simone Inzaghi ha rilasciato un’intervista a Sport Mediaset: ha parlato della gara contro l’Al-Nassr e si è rammaricato per come sono andate le cose con Lukaku: “Questa storia meritava un finale diverso“, ha detto il tecnico nerazzurro, “Sanno tutti cosa abbiamo fatto per lui. Ho dedicato molto del mio tempo per cercare di riportarlo da noi… Ho fatto di tutto perché giocasse nell’Inter, aveva l’affetto di tutta la famiglia nerazzurra“.
E poi la battuta finale, che sa di esiziale addio: “Lo ringrazio per quello che ha dato lo scorso anno: quando è tornato dall’infortunio, il suo aiuto è stato importante per raggiungere gli obiettivi della squadra“.
Concentrandosi sul volto di Inzaghi durante l’esternazione di queste parole è stato facile intuire una malcelata tensione. Sembrava sconfortato e deluso, il mister, più che arrabbiato. Romelu, che ha accettato di trattare con la Juventus mentre l’Inter si stava impegnando per prolungare la sua avventura in nerazzurro, è stato bacchettato anche da Lautaro, che il giorno prima ha ammesso di essere stato deluso dal comportamento dell’amico.
Inzaghi in merito alla vicenda Lukaku: “Sanno tutti cosa abbiamo fatto per lui“
Ma ora per Inzaghi non ha più senso pensare a Lukaku se non come elemento da sostituire. Per dimenticare il dispiacere del “tradimento”, il tecnico piacentino sembra già proiettato sul prossimo attaccante che l’Inter ha bisogno di acquistare. E sul rinnovo che dovrebbe arrivare al ritorno dal Giappone.
Era naturale che a Inzaghi fosse chiesto di esprimersi su Lukaku. E il tecnico lo ha fatto con apparente calma, con relativa eleganza, trattenendo per quanto possibile il livore. Come un amante col cuore spezzato, il tecnico ha tirato in ballo il finale della storia, che sarebbe dovuto essere diverso, visti tutti gli sforzi fatti dal club per riportare l’attaccante a Milano.
Inzaghi ha voluto anche sottolineare di essersi speso in prima persona per far sì che Lukaku rimanesse a Milano: un modo per far capire a tutti di non essere la causa diretta o indiretta del voltafaccia del centravanti, come sostenuto da più voci. Ovviamente è possibile che Lukaku abbia davvero provato del rancore nei confronti del tecnico quando è stato mandato in panchina a Istanbul, in finale di Champions. Ma ormai è noto a tutti che Lukaku era già da prima in contatto con la Juventus e Allegri.
Il piano A per l’attacco rimane Balogun, ma l’allenatore vuole Morata
Mentre l’Inter si avvicina a chiudere almeno parzialmente la questione portiere con l’arrivo di Sommer, dirigenza e allenatore continuano a discutere del nuovo attaccante. Ausilio continua a preferire Balogun, mentre Inzaghi ha indicato da tempo Alvaro Morata come obiettivo preferito. L’amichevole contro i sauditi ha ribadito però che l’Inter ha bisogno di un bomber. E in questo senso Morata non è l’ideale.
Ecco perché anche Inzaghi alla fine potrebbe cedere e avallare l’assalto a Balogun. Sempre che i Gunners siano disposti ad abbassere le loro pretese, e quindi ad accettare le condizioni nerazzurre: prestito con obbligo di riscatto.
Balogun potrebbe far comodo all’Inter come cannoniere e come uomo in grado di affrontare le difese chiuse. Al Reims, il ragazzo ha dimostrato di saper segnare (22 centri in una stagione) e di saper saltare l’uomo sia in velocità che con invenzioni. Permane il dubbio sul prezzo e sulla sua maturità: sarà in grado di ambientarsi in fretta e di fare la differenza in Italia? Le alternative sono le solite: Beto, Taremi e Scamacca.