Il nuovo ruolo di Calhanoglu: un play diverso da Brozo

Con l’addio di Brozovic, Hakan Calhanoglu dovrà confermarsi nel nuovo ruolo di play, dove la scorsa stagione ha fatto vedere tante cose positive

Sbaglia chi pensa che sia stato mister Simone Inzaghi a trasformare Calhanoglu in regista. Il merito non va dato neanche a Gennaro Gattuso che sfruttò il turco come play solo in un paio di partite, in assenza di Bakayoko e Kessié.

Calhanoglu, il nuovo play dell'Inter
Hakan Calhanoglu (LaPresse) – interlive.it

Hakan aveva ricoperto il ruolo già in Nazionale e aveva provato a giocare lì pure nella sua prima stagione all’Inter, ma senza particolare successo (infatti, quando Brozovic era indispobile, Inzaghi aveva dato fiducia prima a Vecino e poi a Barella).

Lavorandoci su e studiando da vicino Brozovic, Calhanoglu ha capito come calarsi al meglio nel nuovo ruolo, autolimitandosi in un segmento di campo preciso e modificando il suo gioco, istintivamente offensivo, per inseguire compiti differenti: smistamento di palloni, contrasti, proposizione della prima linea di passaggio…

Risultato? Nella scorsa stagione, quando il croato si è fermato per tante, troppe settimane, il turco ha offerto prestazioni di qualità e sostanza, imparando via via a integrare le mansioni da play propositivo a quelle da schermo davanti alla difesa. In tutto ciò ha saputo conservare alcuni aspetti peculiari del suo gioco: il suo dinamismo, innanzitutto, e la tendenza ai passaggi lunghi.

Il turco ha compreso il gioco inzaghiano, fatto di manovra ragionata, basata quasi matematicamente sull’alternanza fra momenti di verticalità e fasi di palleggio più prolungato. Sembra reattivo nel recuperare la posizione e più cattivo negli interventi difensivi. Capisce quando è necessario rallentare. E, di contro, è il primo a prodursi in giocate più ardite quando c’è da smuovere la partita.

Il nuovo ruolo di Calhanoglu: classe, costanza e corsa

L’annata 2022/2023 si è chiusa con 49 presenze, 3 goal e 6 assist. Dati più che positivi, se sommati a quelli meno evidenti, come i chilometri macinati, i recuperi e i contrasti vinti. L’impegno e il sacrificio si erano visti anche nel 2021/2023, quando il turco giocava da mezzala, alla sinistra di Brozovic.

Calhanoglu, il play perfetto per Inzaghi
Calhanoglu contro il Milan (LaPresse) – interlive.it

Succedeva però più volte, anche in quella stagione, che Calhanoglu si abbassasse: quando Bastoni tendeva ad alzarsi molto, Brozovic andava subito a coprire la zona lasciata vuota dal braccetto sinistro, permettendo ad Hakan di accentrarsi e giocare da puro play. Toccando un sacco di palloni, in quella posizione, il turco liberava Brozo dalla marcatura, e in questo modo il gioco fluiva con maggiore eleganza e velocità.

Proprio in quelle circostanze Calhanoglu ha dimostrato di essere un riferimento della squadra anche sotto pressione avversaria. Passandogli la palla, si stava sicuri che l’avrebbe persa difficilmente, come succedeva con Brozovic. L’anno seguente, sostituendo il croato per partite intere, Hakan ha trovato ancora più sicurezza.

E pur partendo molto arretrato, non di rado il centrocampista è arrivato alla conclusione. La sua qualità da trequartista non è scomparsa né si è affievolita. Ma il turco ha imparato a tenerla a bada per pensare prima ad altri compiti, più funzionali al gioco.

Forte di testa e di gamba

Dal punto di vista caratteriale, Hakan sembra maturato: provoca fuori dal campo, ma sempre con distacco (le sue schermaglie con i milanisti a ogni derby ormai sono un classico), mentre sul terreno di gioco sembra pronto ad aiutare tutti i compagni e ad assurmersi responsabilità da leader.

Nuovo ruolo per Calhanoglu
Calhanoglu (LaPresse) – interlive.it

Sembra paradossale per un ex rossonero, ma Hakan potrebbe essere un buon capitano per l’Inter. Ha esperienza, grinta e senso di appartenenza. Nelle partite importanti ha sempre fatto bene (tranne che nella finale di Instabul, dove forse ha sentito un po’ troppo il peso di giocare in “casa”).

In Champions League, dopo aver segnato contro il Barcellona una delle reti decisive per il passaggio del girone ed essere stato eletto altre due volte MVP, ha stupito soprattutto nei due derby. Perché quando vede i rossoneri, Hakan vuole dimostrare la sua forza. E riesce sempre a farlo. E proprio in questo, Calhanoglu è diverso da Brozovic: è meno freddo. Se si infiamma è capace di cambiare la partita.

Con il turco in campo, e senza Brozovic in rosa, l’Inter cambierà di sicuro un po’ pelle. Probabilmente il gioco nerazzurro sarà più orientato al palleggio rapido e allo sviluppo verticale. Brozo portava palla e addormentava il gioco. Calha è chiamato a sveltire le dinamiche.

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