Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan dei record e ct della Nazionale italiana, non ha mai avuto particolare stima nei confronti di Simone Inzaghi
Da tempo il venerando allenatore critica il gioco del giovane collega. Lo ha fatto in più occasioni, dandogli del fortunato, quando l’Inter è arrivata in finale di Champions, e anche dell’inadeguato, quando la squadra nerazzurra era in difficoltà in campionato e staccata da troppi punti dal Napoli capolista.
I fatti dicono che, nell’ultimo anno, Arrigo Sacchi si è letteralmente scatenato più volte Simone Inzaghi e l’Inter. Ci sta che all’anziano tecnico, legato storicamente alla causa rossonera, non stia troppo simpatica la squadra interista. E potrebbe anche tollerarsi il fatto che da ex tecnico di comprovata esperienza voglia giudicare e talvolta criticare i giovani allenatori che non si accordano alla sua idea di calcio.
Si nota tuttavia un evidente accanimento da parte di Sacchi nei contronti di Inzaghi. In tutte le occasioni possibili, infatti, l’ex allenatore rossonero ha colto la palla al balzo per biasimare l’attuale mister nerazzurro. Non poteva trattenersi, dunque, in attesa del prossimo derby di Milano, previsto per il 16 settembre. Come prevedibile, Sacchi è tornato a stigmatizzare Inzaghi in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport.
A proposito della sfida fra Pioli e Inzaghi, il settantasette ravennate ct dell’Italia a USA 94 ha dichiarato che per per entrambi gli allenatori sarà fondamentale l’autocoscienza: per vincere, secondo Sacchi, dovreanno essere convinti della loro forza e delle loro idee. “Per raggiungere questa condizione il lavoro dei due allenatori risulterà fondamentale. La preparazione di una sfida del genere prevede che si curino i minimi dettagli, che si diventi persino maniacali durante gli allenamenti quando si provano e si riprovano i movimenti e le situazioni di gioco. Nulla può essere lasciato al caso“.
Sacchi attacca di nuovo Inzaghi: “Punta sul contropiede“
Già in passato Sacchi ha più volte accusato l’allenatore dell’Inter di farsi interprete di un calcio vecchio, poco propositivo e troppo schematico. E di nuovo, l’ex allenatore rossonero ha voluto confermare la sua impressione.
Dopo vaghe lodi alla solidità difensiva dell’Inter, nella recente intervista, Sacchi è tornato al lietmotiv dei suoi ultimi interventi: “A livello complessivo di manovra, bisogna ammettere che i nerazzurri puntano molto sul contropiede. Hanno gli elementi adatti per quel tipo di gioco. Velocità, potenza e poi, una volta perso il pallone, rientri immediati in posizione difensiva senza badare troppo al pressing“.
“Ecco“, ha concluso Sacchi, “se il Milan riuscirà ad attuare un suo piano per rubare il tempo, e di conseguenza le idee, alla squadra di Inzaghi, attuando un’azione di pressing continua, allora potrebbe partire con un punto di vantaggio“.
“Serve un Milan corto e aggressivo per mettere in difficoltà l’Inter“, ha spiegato ancora il romagnolo. “I nerazzurri potrebbero soffrire un pressing piuttosto alto, se fatto con i tempi giusti. Si tratta di disegnare una squadra che sappia muoversi in modo compatto e organizzato: undici uomini in posizione attiva con e senza il pallone… i nerazzurri sanno essere spietati: hanno esperienza, energie fisiche da spendere e uomini che, con una semplice giocata, possono spostare l’indirizzo della partita“.
L’analisi del vecchio tecnico sui derby persi dal Milan
Sacchi ha riconosciuto che nella scorsa stagione il Milan non è mai riuscito a impensiere l’Inter. “Sì, c’è stato un dominio netto“, ha spiegato Sacchi. “Un dominio che nasceva anche da un’evidente superiorità atletica. Ecco, mi sembra che il Milan, adesso, abbia leggermente corretto la rotta e che abbia aggiunto muscoli alla squadra. Penso in particolare a centrocampisti come Reijnders e Loftus-Cheek“.
Per l’intervistato, senza la giusta compattezza e se il gruppo non è sufficientemente corto e aggressivo, i muscoli servono a poco. “Da ciò che si è visto in questo inizio di campionato, l’Inter punta come sempre sulle qualità individuali dei tanti campioni a disposizione di Inzaghi: bravissimo Lautaro, ma anche Thuram che si è calato perfettamente nella nuova realtà“, ha insistito Sacchi, cercando in questo modo di affondare un’altra velata critica a Inzaghi.
Mentre, secondo l’ex allenatore rossonero, Pioli si affiderebbe più al gioco e alla manovra ragionata. “Al Milan partono dal presupposto mai troppo compreso in Italia che il calcio è uno sport collettivo. Sarà una sfida tra due modi diversi d’interpretare il calcio. La speranza è che il divertimento non manchi“.