L’argentino sarà quello che determinerà in un senso o nell’altro la stagione dell’Inter. Se non gira lui, la squadra fa enorme fatica
Contro il Sassuolo si è avuto la prova, non la prima di questo inizio di stagione ma probabilmente quella definitiva, che se Lautaro non è in giornata l’Inter fa enorme fatica. Quest’anno più che mai, l’argentino sarà quello che determinerà in un senso o nell’altro la stagione nerazzurra.
Beninteso, non è solo una questione di gol, anche se il classe ’97 di Bahia Bianca ne ha già realizzati 6 e quasi tutti decisivi. Lautaro è fondamentale nel far girare la squadra nel modo migliore, specie negli ultimi venti/trenta metri, nonché nell’aprire gli spazi ai compagni, su tutti a Thuram.
Lo è a maggior ragione quest’anno, senza Lukaku e senza Dzeko. Non è un caso che l’Inter abbia mostrato il lato peggiore di sé, Champions a parte (con la Real Sociedad a Inzaghi è servita la zampata di Lautaro per evitare la sconfitta), a Empoli e soprattutto ieri col Sassuolo, ovvero in due partite dove il suo capitano e numero dieci è stato lontano, anzi lontanissimo dal suo livello migliore.
Il Lautaro che abbiamo visto fin qui ci è apparso comunque migliorato, più leader, in definitiva più forte di quello degli ultimi anni. Ma ciò vuol dire che i black-out che ha avuto in ogni stagione avranno stavolta minor durata? Inzaghi, senz’altro criticabile per il cambio Sanchez-Thuram dopo l’1-2 di Berardi seppur i cambi rappresentino spesso delle botte di c. o di sfiga, deve senz’altro augurarselo in chiave scudetto.