Inzaghi deciso a non mettere pressioni alla dirigenza sul mercato di gennaio, potrebbe continuare ad impiegare le sue risorse già presenti in organico
Il pareggio beffardo maturato tra le mura amiche di San Siro, contro un Bologna estremamente determinato a riacciuffare la partita, costringe l’Inter a lasciare spazio al Milan per occupare la prima posizione nella classifica di Serie A in totale autonomia. Ma il campionato è ancora lungo e come ci saranno insidie per la formazione nerazzurra, ce ne saranno altrettante anche per quella rossonera di Stefano Pioli.
Intanto Simone Inzaghi è concentrato sul proprio percorso e deve fare i conti col numero crescente di impegni internazionali cui i suoi uomini sono costantemente sottoposti, tra coppe e Nazionali. L’aumento del numero di partite giocate si traduce, inevitabilmente, in un aumento sostanziale dei livelli di fatica. E quindi il turnover appare più di una semplice arma di ripiego. Diventa semmai necessità.
Ciò che attualmente fa però storcere il naso ad Inzaghi è l’assenza del suo quarto attaccante Marko Arnautovic, fermo ai box per infortunio. Una tegola importante che limita a tre il numero dei centravanti di ruolo in organico, con l’aggiunta di Davy Klaassen a fungere da attaccante aggiunto all’occorrenza.
Questa condizione di apparente svantaggio, in ogni caso, non turba troppo il tecnico che ha piena fiducia nel recupero di Arnautovic e non ammette affatto alla possibilità di aprire dialoghi con altri calciatori sul mercato di gennaio.
Lo ha ribadito anche a voce, nell’intervento in conferenza stampa nel post partita di Inter-Bologna: “Non chiederò un altro attaccante. Ne abbiamo già parlato con la società. Pensavamo che l’infortunio di Arnautovic fosse più grave ma sta recuperando, lo riavremo presto con noi. Speriamo di avere tutti presto a disposizione nelle rotazioni”.
L’Inter resterà dunque fedele ai suoi quattro spunti offensivi di cui dispone. Non uno di più. Che possa questa essere la mossa perfetta lo dirà soltanto il campo, ma le intenzioni dell’intero nucleo nerazzurro sono delle più nobili. Una strategia studiata, con tutti i pro e i contro del caso.