Intervento della politica nel caso scommesse sul calcio italiano che ha travolto alcuni calciatori di Serie A ed esteri, richiesta pesante nei confronti del presidente della FIGC
Scoppiato il caso scommesse che ha coinvolto dapprima Nicolò Fagioli e poi ha travolto anche altri calciatori italiani del calibro di Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo attualmente sotto contratto con club di Premier League, il mondo calcistico italiano è in grande subbuglio.
Alla primissima sentenza di squalifica sul centrocampista della Juventus seguiranno altri provvedimenti laddove ci saranno i presupposti per una punizione esemplare dettata dalla Procura, mentre anche il Governo italiano fa sentire la propria voce in un contesto esterno ai fatti della cosa pubblica.
La Lega chiede infatti le dimissioni del presidente della FIGC, Gabriele Gravine, in qualità di rappresentante principale di un’istituzione calcistica profondamente tartassata da “scommesse, doping, fallimenti sportivi e altri problemi”, si legge, affinché possa essere attuato un “radicale cambiamento”.
Di tutta risposta, però, Paolo Marcheschi – vecchio avversario di Gravina alla presidenza FIGC – ha dichiarato come la soluzione non stia tanto nel lasciare che il presidente rassegni le dimissioni quanto capire se vi sono i presupposti per un commissariamento della FIGC da parte del CONI.
Gravina risponde alle critiche: “Ognuno prenda le proprie responsabilità, noi fissiamo le norme e puniamo”
Giusto che la politica debba interessarsi su più fronti della scena pubblica, come anche di sport, ma non necessariamente questo significa che debba prendere il sopravvento. Ad aver commentato è Giovanni Malagò.
Vietato dunque aprire al catastrofismo generale. Gravina, di tutta risposta, ha partecipato al dibattito ai microfoni di ‘TvPlay’ sottolineando come il lavoro della Federazione di questi tempi sia stato comunque in linea con le attese. Il caso scommesse, per quanto grave, non può lasciar che i singoli calciatori coinvolti vaghino allo sbando. “Dobbiamo accompagnare questi ragazzi verso una crescita non soltanto professionale ma anche umano, ognuno deve prendere le proprie responsabilità“, ha dichiarato il presidente.
“Ho notato che qualcuno chiede le mie dimissioni ma la politica è un concetto molto ampio che prescinde da certi personaggi. Abbiamo adottato ogni norma di tutela, come nel caso doping. Noi siamo responsabili delle norme e di punire chi le infrange, non responsabili di chi effettivamente si dopa“, ha poi aggiunto con determinazione Gravina mettendo il punto sulla sua posizione.