Il 26 ottobre del 2018 Zhang diventa il più giovane presidente della storia dell’Inter. La sua Era potrebbe finire a breve, o forse no
I cinque anni di presidenza Steven Zhang sono stati un tormento per i tifosi interisti, in particolare l’estate 2021 dopo lo Scudetto, ma parodossalmente anche i più belli dal Triplete in avanti. Ciò è stato possibile grazie a una società che è diventata tale con l’avvento di Marotta.
Gran paraculo e addestrastampa come pochi (ha una lunga schiera di cortigiangiornalisti), un politico prestato al calcio che non a caso punta a diventare presidente della Figc, è con lui che l’Inter ha fatto il salto di qualità conquistando uno Scudetto e sfiorandone (o perdendone, dipende dai punti di vista) un altro oltre a due Coppe Italia altrettante Supercoppe e due finali europee.
Marotta è stata fin qui la scelta più importante e indovinata di Steven Zhang, da cinque anni presidente e rappresentante principale, se non unico di una proprietà che da tre non mette più un euro per i motivi che tutti ormai sanno. Una proprietà a scadenza, maggio 2024 a meno di un nuovo rifinanziamento del debito utile a tirare a campare un altro po’ per rivendere il club a condizioni migliori, che paradossalmente ha fatto meglio quando ha dovuto chiudere i rubinetti che quando li teneva apertissimi.
📉I dati principali del bilancio #Inter 2022/2023 approvato nell’assemblea di oggi pic.twitter.com/bMmTu38lAK
— Interlive (@interliveit) October 26, 2023
A conferma che il calcio non è per tutti, che con una dirigenza di livello (nessuna leccata, abbiamo rapporti minimi e cordiali solo con Marotta, come giusto che sia per il mestiere che facciamo) si può fare e ottenere tanto anche con poco. Aspettando un fondo americano, anche se le vie del rifinanziamento – per Suning – sembrano davvero infinite.