Nerazzurri coinvolti in una pesante accusa. Il tutto ha a che vedere con un trasferimento avvenuto negli scorsi anni. I dettagli
Nella giornata di ieri l’Inter ha ottenuto l’approvazione del bilancio al 30 giugno 2023. Diverse tematiche sono state affrontate nel mentre, inclusa una legata a Joao Mario.
Qualsiasi tifoso nerazzurro ricorderà infatti il portoghese, sbarcato a Milano nell’estate del 2016 per una cifra vicina ai 45 milioni di euro. Nell’affare che portò il classe ’93 ad Appiano, l’Inter e lo Sporting Lisbona (sua allora società di provenienza) stipularono un accordo. Una clausola ben precisa che prevedeva che, in caso di futuro approdo di Joao Mario in un altro club portoghese, i nerazzurri avrebbero dovuto versare 30 milioni di euro nelle casse della società biancoverde.
Nel luglio 2021, in effetti, si consumò poi l’addio del fantasista portoghese dall’Inter tramite la via della rescissione del contratto. Fu nel giorno seguente che avvenne poi la firma del medesimo calciatore col Benfica: scenario tutt’altro che digerito dallo Sporting.
Ragion per cui lo stesso e identico sodalizio sta continuando, da quel giorno, a dar battaglia ai nerazzurri tramite vie legali. Questo perché, a detta del club su cui siede attualmente in panchina Ruben Amorim, tale accordo non sarebbe stato rispettato. A comunicarlo gli stessi nerazzurri.
Lo Sporting domanda 30 milioni all’Inter per la clausola di Joao Mario ‘non rispettata’: la nota dei nerazzurri
L’Inter, nelle scorse, ha comunicato l’avanzamento di una richiesta di risarcimento da 30 milioni di euro da parte dello Sporting Lisbona. Il tutto per una clausola, a detta dei portoghesi non rispettata, che ha a che fare con il passaggio di Joao Mario al Benfica.
“In data 10 agosto 2022, il Gruppo ha ricevuto una richiesta di risarcimento per Euro 30 milioni sollevata dallo Sporting Clube de Portugal – Futebol (“Sporting CP”) in relazione al trasferimento a titolo definitivo del calciatore Joao Mario al Benfica per mancata attivazione della clausola di prelazione a favore dello Sporting CP nel caso di trasferimento del calciatore verso una qualsiasi altra società partecipante al campionato portoghese” si legge.
“In data 10 luglio 2023 la FIFA ha rigettato integralmente il ricorso presentato dallo Sporting CP e successivamente in data 6 settembre 2023 quest’ultimo ha presentato appello al CAS (“Court of Arbitration for Sport”).
“Il Management del Gruppo, pur ritenendosi non responsabile delle violazioni contrattuali contestate, sta esaminando con i propri legali le contestazioni di controparte ed agirà nelle sedi competenti per la tutela dei propri interessi” conclude il club nerazzurro tramite nota.
La FIFA rigetta il ricorso dello Sporting: i portoghesi si affidano al CAS
Nonostante lo Sporting Lisbona continui ad inoltrarsi in questa faccenda c’è da sapere che in data 10 luglio 2023 la FIFA si è, sostanzialmente, schierata dalla parte dell’Inter.
La stessa associazione ha, infatti, rigettato il ricorso presentato da parte dei portoghesi. Questo perché, tecnicamente, i nerazzurri non hanno fatto registrare alcuna cessione diretta (in questo caso di Joao Mario) in favore del Benfica. Sì, perché ancor prima di accasarsi all’altro club lusitano, il fantasista portoghese risultava essere già tra gli svincolati (grazie alla via della rescissione avvenuta col club meneghino naturalmente).
Ciò nonostante, la battaglia legale non è ancora volta al termine. I biancoverdi hanno, infatti, volto un appello nei confronti del CAS provando, di conseguenza, ad uscirne vincitori da questa causa. Inter che nel frattempo, pur sentendosi dalla parte della ragione, sta anche lei procedendo per vie legali.