Zhang ‘inguaia’ Marotta: la decisione che allarma l’Inter

Marotta ha più volte affermato di fidarsi di Steven Zhang, ma c’è una decisione del presidente che potrebbe contrariare l’ad

L’amministratore delegato nerazzurro ha di recente mostrato grande ottimismo a proposito dei rinnovi di Barella e Lautaro. In risposta a una chiara domanda, Marotta ha dichiarato che non dovrebbero esserci problemi all’orizzonte, dato che le posizioni di società e giocatori convergono.

Zhang blocca Marotta
Marotta e Zhang (Ansa) – interlive.it

Ciò dovrebbe valere anche per Simone Inzaghi, per il quale si lavora a un rinnovo entro fine stagione. Per arrivare a dei prolungamenti contrattuali così importanti c’è tuttavia bisogno dell’ok di Zhang. Il presidente cinese non sembra però interessato a tornare presto a Milano o ad aprire a trattative così delicate in un momento di grande tensione dal punto di vista societario.

Il presidente è stato fisicamente lontano dall’Inter per tutta la stagione. Il suo ultimo contatto diretto, cioè de visu, con i dirigenti e la squadra risale ad agosto, prima dell’inizio del campionato: Zhang aveva infatti accompagnato l’Inter nella sua mini-tournée in Giappone.

Sembra però che dalla Cina Zhang abbia già comunicato la sua decisione di non tornare presto a Milano e di non voler affrontare la questione rinnovi, e questa scelta potrebbe rovinare i piani di Marotta.

La decisione di Zhang che contraddice e contraria Marotta

Non solo i rinnovi finirebbero così in stand-by, ma l’ad nerazzurro rischierebbe anche una magra figura, essendosi esposto pochi giorni fa per esprimere massima fiducia nel proprio presidente. Prima di Inter-Napoli, infatti, Marotta aveva parlato con ostentata rilassatezza della delicata scadenza del prossimo 20 maggio, quella per la restituzione del finanziamento concesso dal fondo Oaktree.

Zhang, accordo non facile per il rinnovo del prestito
Zhang (Ansa) – interlive.it

Marotta, pur avendo spiegato che si tratta di una questione di pertinenza della proprietà e di non voler dunque entrare nel merito, ha aggiunto che la proprietà è presente: “Non abbiamo nessun problema. Gestiamo la società con tranquillità e stiamo programmando il futuro“.

E durante la stessa intervista Marotta si era anche sbilanciato sulla possibilità di chiudere presto i rinnovi importanti della stagione. L’accordo, in effetti, non è lontano. La dirigenza ha messo sul tavolo degli aumenti significativi, ma per poter dar via all’operazione rinnovi c’è bisogno dell’ok di Zhang al rialzo del monte ingaggi.

Dopo che all’Inter, per due anni, si è lavorato per abbassare le spese di ingaggio della rosa, il beneplacito di Zhang è fondamentale. Marotta e Ausilio proveranno a premiare i giocatori proponendo alti bonus ed entrate variabili legate ai traguardi della squadra e a passaggi intermendi, come le vittorie in Champions.

Tutto rimandato a fine maggio

L’incertezza sul futuro societario, come evidenziato ieri dagli articoli del Corriere dello Sport (quelli a proposito della supposta volontà di Oaktree di non accettare un riscadenziamento del prestito a Steven Zhang), rendono più complicate le trattative con Lautaro Martinez e Nicolò Barella. Al momento le due operazioni sono dunque in stand-by.

Marotta: decisione in sospeso
Beppe Marotta (LaPresse) – interlive.it

Da Zhang difficilmente arriverà il via libera prima di avere un’approvazione dell’accordo da lui proposto Oaktree. A oggi, dunque, la prospettiva è che si debba attendere almeno fino a fine maggio.

A Lautaro l’Inter vuol proporre 8 milioni a stagione più 2 di bonus facilmente raggiungibili. Per Barella si parla di un accordo da 6 più un milione di bonus. Zhang sarà d’accordo? Senza il liberà della Cina, non si può parlare di chiusura delle trattative. Tutto dipende da un’altra approvazione, quella che può arrivare solo da Oaktree.

Suning crede che la situazione possa sbloccarsi. Ma magari succederà solo in extremis, cioè a maggio. E per questo per i rinnovi di Inzaghi, Barella e Lautaro si dovrà aspettare la fine di quel mese. Tale decisione in sospeso non convince Marotta, che si era esposto, ma il capo è Zhang e senza il suo assenso, pur con tutta l’autonomia decisionale possibile, è inutile fare promesse.

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