Perché l’Inter ha scelto Bento come portiere del futuro

Si è promesso all’Inter, ma gli ostacoli sono tanti: ecco perché i nerazzurri hanno scelto Bento come erede di Sommer

Il primo grande ostacolo è rappresentato dal presidente dell’Athletico Paranamese Petraglia: i brasiliani non vogliono mollare un potenziale crack, entrato da poco anche nel giro della Nazionale maggiore. Hanno poi subodorato la possibilità di un’asta, con il Chelsea e altre squadre inglesi pronte a inserirsi.

Bento: il portiere giusto per l'Inter?
Bento dell’Athletico Paranaense (LaPresse) – interlive.it

Eppure pare che l’anno scorso ci sia stato un gentlemen agreement fra il portiere brasiliano, Ausilio e i dirigenti dell’Atletico Parananese: il club brasiliano avrebbe garantito al proprio estremo difensore la possibilità di liberarsi a prezzo equo per andare all’Inter.

Il ragazzo vuole che il suo desiderio sia rispettato: voleva unirsi all’Inter già l’anno scorso, ma Petraglia ha fatto di tutto per impedirglielo. Bento, che ha passaporto comunitario, ha passato tutta la sua vita calcistica nell’Athletico Paranaense e ora è pronto al grande salto.

Ha debuttato in prima squadra nel novembre 2020 in occasione di un incontro importantissimo: in Coppa Libertadores contro il River Plate. Quattro giorni dopo, ha esordito anche in campionato, giocando contro il Palmeiras.

A marzo scorso ha ottenuto anche la prima presenza ufficiale con la Nazionale maggiore brasiliana, contro l’Inghilterra. In Brasile ne parlano come un tipo tosto, tutta determinazione e riflessi, bravo con i piedi e molto reattivo fra i pali.

L’Inter ha scelto Bento e Bento ha scelto l’Inter

Il matrimonio fra il ventiquattrenne brasiliano e il club nerazzurro sembra abbastanza verosimile. All’Inter c’è bisogno di un portiere con cui sostituire Audero e insiere in rosa un erede di Sommer. Il piano è quello di riproporre la strategia adottata con Handanovic e Onana l’anno scorso: dare tempo al nuovo arrivato di crescere e adattarsi al calcio italiano, sotto la guida di un portiere esperto.

Bento: il portiere giusto per l'Inter?
Bento con la maglia del Brasile (LaPresse) – interlive.it

Come vi abbiamo spiegato in un altro articolo, Ausilio vorrebbe chiudere l’affare intorno ai 12 milioni più bonus. I brasiliani chiedono più di 20. La soluzione può essere trovata soprattutto se Bento sarà ascoltato dalla sua società attuale.

A livello tecnico, l’Inter non ha estrema urgenza di aggiungere un portiere dato l’ottimo rendimento di Sommer nella sua prima stagione italiana, quindi l’affare sarà portato a termine solo se il prezzo non supererà un certo limite.

Non è detto comunque che l’Inter si affidi ancora ad Audero, che andrebbe riscattato. La Samp potrebbe venderlo alla migliore offerente, dato che l’italo-indonesiano ha già delle proposte da squadre di bassa classifica e potenziali neopromosse.

Un portiere da 20 milioni per giocare solo in Coppa Italia?

C’è un altro aspetto da considerare. Se la dirigenza dell’Inter dovesse davvero prendere Bento, Inzaghi non potrebbe permettersi di relegarlo in panchina e fargli giocare solo la Coppa Italia, come ha fatto all’inizio con Onana.

Il destino di Sommer
Yann Sommer (LaPresse) – interlive.it

Si dovrebbe dunque trovare subito un equilibrio fra Sommer e il nuovo arrivato, il che potrebbe anche comportare problemi per la difesa. Una soluzione potrebbe essere la divisione di ruoli: uno che disputa il campionato e l’altro che gioca in tutte le coppe come è successo al Barcellona con Bravo e Ter Stegen nel Triplete del 2015.

In alternativa, Bento dovrà mettere in conto un’annata di apparizioni sporadiche. Come è successo ad Alisson alla Roma, quando faceva la panchina a Szczesny. I brasiliani dovono sempre avere il tempo di ambientarsi. L’unico che ha fatto eccezione è stato Julio Cesar, che a Bento assomiglia molto.

Bento è comunque un investimento per il futuro. In teoria è un estremo difensore ancora giovane che può garantire buona reattività, buone qualità fra i pali e nelle uscite e discreta tecnica con i piedi. Sa rinviare lungo e sa dialogare con i difensori per dar vita a un fondamentale del gioco nerazzurro: la costruzione dal basso.

Impostazioni privacy