Abodi e l’illusione degli juventini: cosa sta succedendo

Il ministro Abodi vorrebbe dar vita a un ente pubblico, di nomina politica, chiamato a controllare i bilanci dei club: gli juventini gioiscono

L’intenzione del ministro Andrea Abodi è venuta fuori lo scorso weekend e subito il mondo del calcio ha reagito con acida insofferenza. Il primo a commentare la novità è stato Gabriele Gravina, lasciando intendere che alla FIGC l’ingerenza della politica non va per nulla bene. Giovanni Malagò del CONI ne ha parlato esplicitamente, lasciandosi andare a un’infastidita denuncia della situazione.

Adodi contro la FIGC: gli juventini sono contenti
Il ministro dello sport Abodi (LaPresse) – interlive.it

Probabilmente Abodi non si aspettava tanto clamore né reazioni così violenti. Il suo provvedimento, dice, persegue un fine positivo e di comune interesse: quello di rafforzare i controlli nel mondo del calcio, per garantire maggiore trasparenza e imparzialità.

Sui social molti tifosi della Juve hanno interpretato la notizia del provvedimento come una conseguenza diretta dell’ormai noto esposto presentato alla Procura Federale e al Covicoc da Fondazione Jdentità Bianconera.

La fondazione di tifosi, composta secondo quanto rivelato da seri avvocati, commercialisti ed esperti di diritto sportivo, crede di aver messo in luce delle criticità oggettive nella situazione societaria dell’Inter. E per questo ha invito gli organi competenti a una verifica degli adempimenti ai requisiti di continuità aziendale del club nerazzurro, per capire se ci siano o meno i requisiti per la partecipazione al campionato di Serie A.

Ciò che i tifosi non capiscono rispetto alla proposta di Abodi, è che il nuovo ente di controllo governato dalla politica dovrebbe puntare a depotenziare la Procura federale della FIGC e la sua commissione di vigilanza sulle società, cioè la COVISOC, e quindi gli organi a cui lo stesso esposto si è rivolto.

Abodi fa felici gli juventini, che non capiscono cosa sta succedendo

L’esposto juventino c’entra poco e niente. La bozza presentata dal ministro dello sport del Governo Meloni parla dell’istituzione di un nuovo organo chiamato agenzia per la vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche, con autorità per chiedere documenti ai club, compiere ispezioni, passare al setaccio i bilanci e verificare anche i requisiti delle proprietà.

Gravina vs Adodi: cosa sta succedendo
Gabriele Gravina (LaPresse) – interlive.it

Tutte cose che dovrebbe già fare la COVISOC, che però è un organo interno al mondo dello sport. Abodi vuole una struttura esterna, gestita dallo Stato, con un presidente e due consiglieri di nomina politica.

L’iniziativa dovrebbe costare 2,5 milioni: spiccioli, per il Governo. Ma cosa c’è in gioco? Cosa cambierebbe nei controlli finanziari ai club? Probabilmente niente. Ciò che sarebbe auspicabile accadesse è qualcosa che non c’entra nulla con quanto richiesto dai tifosi juventini, ovvero un attacco alla società interista.

Lo Stato chiede di poter controllare quello che la FIGC compie in totale autonomia e spesso con poca trasparenza. Il mondo del calcio (CONI, Lega, FIGC) è geloso di questa sua totale autosufficienza, mentre quasi tutti i presidenti dei club di A e B hanno più volte lasciato intendere che preferirebbero una gestione diversa.

I pro e i contro di una riforma

Magari non c’è bisogno di un nuovo organo di controllo. Basterebbe che il CONI si aprisse a una riforma, anche morbida. La Fondazione Jdentità Bianconera scrive sui social che quanto dichiarato dal ministro dello sport Adobi rispecchia tutto ciò che hanno chiesto.

Gravina vs Adodi: cosa sta succedendo
Gabriele Gravina, presidente della FIGC (LaPresse) – interlive.it

Ma il dubbio sorge spontaneo: un calcio davvero più equo, trasparente e competitivo non rischierebbe di danneggiare innanzitutto le società che finora sembrano aver più goduto di una certa protezione da parte di FIGC e Lega Serie A come la Juventus?

L’Inter ha la coscienza pulita. Con le regole attuali, da parte della società nerazzurra non c’è stata alcuna violazione rispetto alle procedure per l’iscrizione in A. La FIGC e il CONI non hanno dunque agevolato in alcun modo l’Inter o Zhang (l’Inter e la Roma sono le due uniche società italiane che finora hanno davvero rispettato le regole del FFP).

A cosa porterà una sostituzione della COVISOC con un’altra agenzia, però di tipo governativo? Probabilmente a nulla, se non a un rimescolamento delle posizioni di potere. Qualcuno dovrà lasciare la poltrona e al suo posto entrerà un uomo messo lì dalla politica. Resteranno però sempre vivi gli interessi delle società più potenti e influenti. Dall’altro, invece, ci sono i presidenti che hanno più confidenza con l’attuale Governo e che sono scontenti della FIGC.

Gli juventini pensano insomma che tutto dipenda dal loro esposto, mentre in realtà c’è in atto una lotta tra un presidente di un club di A e Gravina. Il tutto senza considerare che la UEFA non permetterà mai che la politica metta le mani così facilmente sulla federazione del gioco calcio italiano.

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