Inter-Napoli, Conte chiagne e fotte

Il problema degli scontri diretti e la sincerità di Calhanoglu al termine del big match di San Siro

Conosciamo Conte e gli allenatori in generale. Ognuno di loro tira acqua al proprio mulino, eppure ieri notte dai giullari di corte – tra una ballata di stelle e un’Era de Maggio – abbiamo sentito dire che lo sfogo del tecnico del Napoli contro l’applicazione a suo dire errata del Var, è stato fatto per il bene del calcio.

Antonio Conte allenatore del Napoli
Antonio Conte protagonista nel post Inter-Napoli (LaPresse) – interlive.it

A un Conte versione guardia nobile del pallone ci possono credere soltanto i tifosi senza cervello. Non ci crede persino Ranocchia, che pure fu suo calciatore nonché fedelissimo al Bari e all’Inter.

A ‘Pressing’ l’ex difensore nerazzurro ha sostanzialmente detto che le furiose proteste di Conte fanno parte del gioco, che non c’è insomma alcuna volontà di difendere il calcio dal cattivo protocollo Var, bensì solo l’intento – legittimo – di tutelare i propri interessi. Non lo abbiamo visto con tutta mimetica ed elmetto dopo il rigorino di Empoli.

Per noi, il rigore in favore dell’Inter non c’è. O comunque è molto molto generoso, ma è un episodio da campo e, quindi, deve in qualche modo fare fede il giudizio dell’arbitro, Mariani, che era lì a due passi. Soltanto lui, a velocità normale, poteva dare un’interpretazione più vicina alla realtà possibile della durezza del contatto Anguissa-Dumfries.

Dalle immagini si vede chiaramente che il camerunese colpisce il terzino interista, però il colpo appare lieve con l’olandese che sembra accenturare di molto la caduta.

Come appunto da protocollo, però, il Var può intervenire solo quando c’è un chiaro ed evidente errore del direttore di gara. Che poi, anche non intervenendo come ieri e in altre situazioni simili, in realtà è intervenuto con una sorta di tacito assenso. Se è possibile cambiare la Costituzione, figurarsi il protocollo, ma Conte sarebbe stato più credibile se lo sfogo fosse avvenuto nella sala stampa del ‘Castellani’.

Inter, per il bis Scudetto va vinto anche qualche scontro diretto. Calhanoglu ammette: “Non siamo quelli dell’anno scorso”

L’Inter ha ottenuto 8 vittorie e 2 pareggi nelle ultime 10, tuttavia almeno in campionato è evidente che ci sia un problema scontri diretti. Su tre disputati, la squadra di Inzaghi non ne ha vinto nemmeno uno: ko nel derby, pari con Juve e Napoli. Per rivincere lo Scudetto non basterà battere le piccole, ma occorrerà vincere anche qualche partite con le altre grandi. Per dire, l‘anno scorso i successi negli scontri diretti furono 7.

Hakan Calhanoglu
La sincerità di Calhanoglu dopo Inter-Napoli (LaPresse) – interlive.it

L’Inter non è quella dell’anno scorso, ce ne siamo accorti tutti e lo stiamo dicendo praticamente da inizio anno. Fa un po’ rumore che a dirlo ora sia pure un calciatore dell’Inter stessa, uno dei più importanti in assoluto e schietti come Calhanoglu: “Non siamo quelli dell’anno scorso – ha detto il turco in conferenza stampa – ma siamo ancora lì”. Ammetterlo è già un enorme passo avanti, significa che la squadra è tornata sul pezzo – come dimostrano le ultime uscite – almeno dal punto di vista mentale.

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