Taremi potrebbe giocarsi il suo futuro all’Inter nei sei mesi che restano: sarà un Darko Pancev o un vero cobra?
I prossimi sei mesi saranno dunque decisivi per capire chi è davvero Taremi. Gli interisti si aspettavano molto di più dall’attaccante persiano arrivato a zero dal Porto. Eppure già nella scorsa stagione l’iraniano aveva affrontato una crisi dal punto di vista realizzativo…
A fine stagione (Mondiale per club incluso) potrebbe andar via? Dovesse continuare a giocare così, per l’Inter non ci sarebbe altra strada. A luglio Mehdi Taremi compirà trentatré anni e trattenerlo un altro anno a Milano significherebbe cancellare qualsiasi possibile plusvalenza, anche minima.
Di certo, i numeri sono a oggi deludenti. Dall’iraniano, per qualità ed esperienza, ci si aspettava qualcosina in più. Finora ha segnato un solo goal su rigore in Champions League, per gentile concessione di Lautaro che ha voluto lasciargli il penalty a mo’ di carità.
Taremi in crisi: ha solo sei mesi per rinascere
In Serie A, non ha mai segnato. Siamo di fronte a una crisi? L’ex Porto può aggrapparsi a mille scuse: è arrivato in un campionato nuovo, ha giocato poco e non conosce la lingua… Ma se dovesse continuare a marciare con questo ritmo, per il giocatore sarebbe complicato trovare ancora spazio in nerazzurro. A giugno, volendo, l’Inter potrebbe ancora scaricarlo in Arabia o in Turchia guadagnandoci qualcosina.
Bisogna capire principalmente qual è il suo problema. Il suo scarso rendimento dipende da difficoltà nell’adattamento alla Serie A? In questo caso, potrebbe esserci poco da fare… Lo spazio per mettersi in mostra e il tempo per cresce non ci sono: è arrivato nell’Inter, non in una squadra di media classifica che può permettersi esperimenti. Se invece a svilirlo è lo schema di gioco di Inzaghi, ci sono ancora meno speranze che possa riprendersi.
Mahdi Taremi vs Bayern Leverkusen | G/A skills | better than Sanchez 🔥🔥 pic.twitter.com/xljYJtInT5
— Kareem 🏆🍋⭐⭐ (@MukhtarInter) December 11, 2024
Finora il persiano ha giocato tutte partite difficili in Champions, gare in cui la squadra ha giocato più bassa del solito. E non era la situazione l’ideale per un attaccante arrivato da un campionato diverso. Contro squadre più piccole potrebbe (e dovrebbe) far meglio…
Vedendolo all’opera, tutti hanno apprezzato il suo impegno: l’iraniano pressa, cerca di dialogare con il centrocampo, ruba palloni, gioca di sponda. Il problema è che tira raramente. Sembra un buon giocatore. Ma ha un grande difetto: è lento. E nel calcio contemporaneo la tendenza è quella di giocare con attaccanti rapidi e tecnici.
Attenuanti e speranze
E con queste caratteristiche l’Inter ha Thuram e (parzialmente) Correa. Lautaro e Arnautovic fanno un altro tipo di calcio. L’ex Porto può brillare quando l’Inter è più offensiva. Non ha caso, la sua partita migliore è stata quella disputata contro la Stella Rossa, quando i nerazzurri hanno avuto un atteggiamento assai propositivo.
Quando si investe su un giocatore di esperienza internazionale ci si aspetta però che possa saper fare la differenza anche in spezzoni di gara o giocando senza troppa continuità. Sì, di attenuante bisogna concedergliene varie, ma Taremi dovrebbe anche assumersi delle responsabilità. Non gode dello stipendio di un comprimario, e deve ripagare l’Inter della fiducia.
Se però Inzaghi continua a farlo giocare come centrocampista aggiunto con alle spalle Asllani, Frattesi e Zielinski, la sua verà qualità è difficile da valutare. Il giocatore non è mai stati scarso. Al Porto in 182 partite ha segnato in tutto 91 goal (quindi quasi una rete ogni 2 partite) e ha fornito 56 assist (uno ogni 3 partite circa).