Si chiude un’altra vicenda molto delicata in casa nerazzurra con la decisione ufficiale del Tas. In ballo c’era una sanzione molto pesante
Sono giorni importanti in casa Inter anche dal punto di vista legale. La vicenda Topalovic è stata una delle ultime che ha visto il club meneghino essere scagionato da qualsiasi responsabilità e irregolarità. A livello internazionale c’era un’altra questione da risolvere e la parola fine è arrivata con la sentenza del Tas.
Si trattava di una vicenda molto delicata e che poteva costare molto caro ai nerazzurri. Il rischio, infatti, era quello di una multa intorno ai 30 milioni di euro per il club. La sentenza del Tas, però, ha graziato la società con sede in viale della Liberazione e messo la parola fine su un altro caso. Una decisione che conferma come la dirigenza si è sempre mossa rispettando le regole. Una conferma dell’ottimo lavoro che è stato sempre fatto dai vertici dell’Inter.
Il caso Joao Mario
Il Tas doveva pronunciarsi sul caso Joao Mario e sulla richiesta di risarcimento da parte dello Sporting. Il club portoghese pretendeva una cifra di 30 milioni di euro per una sorta di accordo non rispettato dai nerazzurri. A mettere la parola fine su questa vicenda è direttamente il Tribunale di Losanna con la sentenza.
La ricostruzione della vicenda
Il fatto risale all’ormai lontano 2021. Dopo l’anno di prestito allo Sporting, Joao Mario aveva scelto di rescindere il contratto con l’Inter visto che era praticamente ormai finito ai margini. Una volta interrotto questo rapporto, il portoghese decise di ritornare in Patria firmando con il Benfica.
Una scelta che non è piaciuta al club di Lisbona. Lo Sporting si è immediatamente rivolta alla Fifa chiedendo un risarcimento di 30 milioni di euro per un accordo non rispettato dall’Inter. I biancoverdi, infatti, volevano rivalersi di una clausola nel contratto di Joao Mario durante l’acquisto nel 2016. In poche parole i nerazzurri non avrebbero potuto cedere il calciatore ad un club portoghese. In caso di ritorno in Patria, era prevista una penale da appunto 30 milioni.
In realtà in questo caso non è stata l’Inter a cedere il calciatore al Benfica, ma il giocatore ha accettato la destinazione Benfica liberamente visto che aveva rescisso il contratto.
Fifa e Tas hanno dato ragione all’Inter
Lo Sporting ha provato a ribaltare la sentenza in tutti i modi, ma l’Inter ha avuto ragione sia da Fifa che da Tas. E la sentenza del Tribunale di Losanna sembra avere messo la parola fine sulla vicenda.