Alessandro Altobelli ha parlato a Interlive nel giorno di Inter-Barcellona: la sua analisi pre-partita e sulla stagione dei nerazzurri
L’Inter tra poco scenderà in campo contro il Barcellona per la semifinale di ritorno di Champions League. Il conto alla rovescia sta per scadere, San Siro si riempie, i battiti aumentano. Per analizzare l’incontro, abbiamo sentito Alessandro Altobelli, grande bandiera nerazzurra, che ha mostrato tutto il suo ottimismo alle porte della sfida.
Dopo l’andata ci sono sensazioni contrastanti: l’Inter poteva vincere – è stato annullato un gol a Mkhitaryan -, ma il Barcellona ha dato prova di grande qualità, soprattutto offensiva. Quante possibilità ci sono di passare il turno, secondo lei?
“Beh allora, stiamo parlando di una delle squadre più forti d’Europa. C’è stata già una partita su cui basarci: l’Inter è andata in vantaggio di due gol, poi 2-3, alla fine hanno pareggiato. Ma l’Inter ha dimostrato di potersela giocare alla pari con il Barcellona. Io penso sia una partita aperta e che tutte e due le squadre hanno il materiale necessario per vincere. Questi sono incontri dove nessuno parte avvantaggiato: possono passare entrambe“.
Dall’esterno, rivede nell’Inter di Inzaghi un grande gruppo spogliatoio capace di vincere in Europa, come quelli costruiti da Herrera e Mourinho?
“Abbiamo visto in questi anni, da quando è arrivato Inzaghi, la società ha costruito una squadra di ragazzi seri, volenterosi, per bene, attaccati alla maglia e che ascoltano l’allenatore. Io penso che i risultati sono stati buoni e quindi avremo tempo, dopo questa partita, di vedere dove può arrivare questa squadra. Non le pongo limiti“.
Una squadra senza limiti. Nel 2010, Mourinho impostò una tattica votata alla difesa, mentre Inzaghi spinge su un gioco che possa togliere il possesso palla al Barcellona. Pensa che ci sia stato un cambio di mentalità in questo senso?
“Una squadra che va a Barcellona, gioca la partita a viso aperto, va in vantaggio di due gol, fanno il 3-2, è una squadra matura, esperta e sa quello che vuole. È logico che si incontra il Barcellona, un’altra squadra tra le primissime in Europa. È una bella partita per gli appassionati di calcio, una sofferenza per noi tifosi”.
Inter-Barcellona, Altobelli sulla gestione di Lautaro e Dimarco
Lautaro non è al 100%, ma ci sarà dal primo minuto. Fa bene Inzaghi a schierarlo titolare o è un rischio troppo alto?
“Dobbiamo fidarci ciecamente di Inzaghi e Lautaro: se va in campo, vuol dire che il ragazzo è in condizione di giocare. Questo è un problema solo dell’allenatore, della squadra e dello stesso calciatore. Noi, certo, vorremmo vederlo, siamo innamorati di lui: vedremo a che percentuale di forma sarà”.
Cosa possono fare Lautaro e Thuram per mettere in difficoltà la difesa, non sempre perfetta, del Barcellona?
“Abbiamo visto la partita d’andata e le due squadre giocano a viso aperto. Se la palla ce l’ha l’Inter cerca di segnare, se ce l’ha il Barcellona prova a segnare. Bisogna giocarla come all’andata. Se l’Inter aspetta il Barcellona, poi non mollano più il pallone e possono entrare nella nostra porta senza farcela vedere… Allora, l’Inter deve giocare la stessa partita che ha giocato all’andata e quando è in possesso deve andare a fare gol! Punto”.
Ballottaggio aperto tra Dimarco e Carlos Augusto: lei chi vorrebbe vedere dal primo minuto?
“Siccome è una partita da giocare, da vincere… Preferisco Dimarco. È uno che sulla sinistra affonda bene, crossa, fa gol. Mi piace giocare, è più offensivo, segna e fa segnare. Magari non regge i 90 minuti, ma vorrei vederlo per 70-80 minuti”.
Ora manca sempre meno al fischio d’inizio: se l’Inter non dovesse farcela stasera, la stagione sarebbe comunque positiva?
“Siamo contenti e soddisfatti. Non andiamo a Roma senza vedere il Papa. In Coppa Italia abbiamo giocato bene e siamo in semifinale, in Champions League siamo lì a giocarcela, in campionato siamo secondi a tre punti. Può ancora succedere di tutto, ma anche dovesse andare male, saremmo comunque soddisfatti”.