Le ultime sul futuro del tecnico piacentino legato ai nerazzurri da un altro anno di contratto da circa 6,5 milioni di euro a stagione
È da più di un mese che si è tornati a parlare di possibilità Arabia per Simone Inzaghi. Stavolta con riferimento all’Al-Hilal, che ha silurato Jorge Jesus nonostante il secondo posto in classifica. Il portoghese era in lizza per la panchina del Brasile, che poi è però riuscita a chiudere per Ancelotti da sempre la prima scelta.
Un emissario dell’Al-Hilal, forse proprio il presidente Fahad Bin Nafel, è già stato a Milano a inizio aprile per incontrarsi con l’entourage del tecnico dell’Inter, capitanato tutt’ora dallo storico agente Tullio Tinti nonostante Pastorello abbia provato ad accaparrarselo giocandosi la ‘carta’ del figlio di Simone, Tommaso, ora nel team dello stesso Pastorello.
Nelle scorse ore alcune fonti saudite, va detto assai poco attendibili, hanno addirittura scritto che è stato raggiunto un accordo e che Inzaghi si presenterà a Riyad per firmare all’indomani della finale di Champions League col PSG in quel di Monaco di Baviera.
Qualche interista su X ha subito ironizzato pubblicando la mitica foto dell’abbraccio tra Mourinho e Materazzi nel sottopassaggio del ‘Bernabeu’ dopo la finalissima col Bayern, scrivendo che accadrà lo stesso dopo PSG-Inter con protagonisti stavolta Inzaghi e il suo fedelissimo Correa.
Scherzi a parte, l’Al-Hilal fa sul serio per il piacentino: sul tavolo una proposta da circa 20 milioni di euro a stagione più benefit vari. Al momento quella saudita risulta essere l’unica offerta concreta per Inzaghi, per questo il titolo Inter o i soldi – i tanti soldi – dall’Arabia.
Francamente ci stupirebbe se accettasse di traslocare nella deprimente Saudi Pro-League, Inzaghi è nel momento migliore e forse decisivo della sua carriera da allenatore, per cui dal punto di vista sportivo sarebbe molto rischioso andarsi a ‘seppellire’ in Arabia proprio adesso.
Tuttavia lo capiremmo, perché le cifre in ballo possono far vacillare anche chi – come lui – ha già una vita agiatissima e un conto in banca milionario.
Inzaghi più tentato dalla Premier, ma ora non c’è niente di concreto
Inzaghi è sicuramente più tentato da una avventura in Premier League, ma allo stato attuale – al di là di quello che viene scritto qui in Italia – non ha grande mercato (ciò non vuol dire che non sia stimato) nel giro delle big inglesi.
Poco più di un anno fa era nella short-list del Liverpool, il quale lo scartò pure per via della scarsa conoscenza della lingua inglese.
A inizio stagione ci aveva invece pensato il Manchester United, un manicomio in cui un allenatore rischia facilmente di bruciarsi. Comunque i ‘Red Devils’ hanno poi virato su Amorim e ad oggi non hanno intenzione di ricambiare ancora. Idem Chelsea e Arsenal. Al City ha appena rinnovato Guardiola.
Proprio qui su Interlive.it lo scorso febbraio vi abbiamo anticipato dell’interesse del Tottenham, dove molto probabilmente tornerà ufficialmente Paratici una volta terminata la squalifica. L’ex Juve è conterraneo, amico ed estimatore di Inzaghi, ma gli ‘Spurs’ potrebbero affondare per Farioli qualora Postecoglou non vincesse l’Europa League.
In ogni caso parliamo di un club non competitivo neanche per i primi 4 posti – quest’anno terminerà la Premier a ridosso della zona retrocessione – e che negli ultimi due anni ha anche tirato i remi in barca sul piano delle spese per il mercato.
Inzaghi ci sembra una persona estremamente intelligente, e ci viene descritta come tale: lasciare l’Inter per il Tottenham, con rispetto per il Tottenham stesso, sarebbe una follia.
Inzaghi, priorità all’Inter e rinnovo con una sola ‘garanzia’
L’Inter vuole continuare con il tecnico che le ha regalato 6 trofei e due finali Champions in 3 anni, ma anche ‘tolto’ un paio di Scudetti, e siamo convinti che andranno avanti insieme per il quinto anno consecutivo trovando alla fine – perché conviene a entrambi – un accordo per il rinnovo del contratto in scadenza nel 2026. Gli eccellenti rapporti tra Marotta e Tinti (al quale fanno ‘comodo’ le voci sull’Arabia) possono rifare la differenza.
Un rinnovo, tuttavia, con un’unica garanzia, ossia che la squadra verrà rinnovata e che ci saranno degli investimenti, con Inzaghi che verrebbe accontentato solo se davvero possibile. La linea da seguire, piaccia o non piaccia, sarà quella tracciata da Oaktree. Non da Marotta, né tantomeno da Inzaghi stesso.