Cristian Chivu è pronto a sorprendere contro il River Plate: occhio ai bomber e alle novità sotto il profilo tecnico e tattico
Manca sempre di meno al fischio d’inizio tra Inter e River Plate, la partita che deciderà se i nerazzurri si qualificheranno al Mondiale per club e se da primi o secondi. Nelle ultime ore, Cristian Chivu ha dovuto fare i conti con una nuova brutta notizia: Hakan Calhanoglu salterà con ogni probabilità tutto il resto della competizione per via di un nuovo infortunio al soleo, evidenziato dagli esami strumentali.

Sullo sfondo restano anche gli scenari sul calciomercato: il turco è ancora nel mirino del Galatasaray, che gli ha proposto un contratto elevatissimo, ma non sembra disposto a mettere sul piatto un’offerta altrettanto alta per l’Inter. Ora, però, è il momento di concentrarsi sul campo e c’è grande curiosità per capire come Chivu scenderà in campo contro il River.
Innanzitutto, è bene precisare che gli argentini sono una squadra di grande qualità, che ama giocare il pallone e fare male agli avversari. Per questo ci aspettiamo una partita decisamente diversa rispetto a quelle contro Monterrey e Urawa, con diverse novità tattiche.
Cosa cambia Chivu contro il River: tre novità tattiche
Il River proverà anche a palleggiare e abbassare l’Inter. Arriverà, quindi, un contesto tattico differente rispetto alle altre uscite al Mondiale, dopo gli avversari si sono difesi con un blocco basso. A questo punto, vedremo se Chivu replicherà quanto fatto da Inzaghi e risponderà alla pressione degli argentini abbassando i centrocampisti a creare gioco. Crediamo sia più probabile un calcio ancora una volta di posizione, in cui i difensori avranno maggiori responsabilità nel saltare al pressing.
E qui si arriva alla seconda possibile novità. Chivu dovrebbe schierare due bomber puri come Lautaro Martinez e Francesco Pio Esposito, maestri nel gioco spalle alla porta e nello gestire il pallone. Per questo, occhio alle palle verticali e dirette alle punte, che poi potranno sviluppare con mezzali ed esterni. Una soluzione che abbiamo visto poco.
L’ultimo focus è sulla fase difensiva. Chivu chiederà ancora una volta pressione e riaggressione alta, ma chissà che stavolta non possa anche decidere di portare gli esterni un po’ più bassi in alcuni momenti della partita, anche per sfruttare la falcata di Dumfries in contropiede. D’altronde, l’ha già fatto al Parma, ma non all’Inter.