La storia è piena di eroi che, a un certo punto, sono stati messi da parte. Il loro, lo hanno fatto, o sono oramai visti come un peso inutile
Chi ha un po’ di dimestichezza con la storia antica avrà di sicuro sentito parlare di Belisario. Il generale bizantino che riconquistò l’Italia per l’imperatore Giustiniano… che dopo ogni impresa fu perseguitato dalla sfortuna, criticato e accusato, per poi finire in disgrazia. Secondo alcune leggende, passò gli ultimi suoi giorni ridotto alla cecità e da mendicante. Ecco, Francesco Acerbi è un po’ il nostro Belisario.
Il generale affidabile a cui l’Inter su cui l’Inter ha sempre potuto contare. L’eroe glorioso che in una sera di maggio, durante la semifinale di Champions, ha ribaltato una partita che sembrava persa. L’Inter era alle corde. Il Barcellona era avanti dopo aver rimontato i nerazzurri e gestiva con sicurezza i minuti finali della gara. E proprio quando tutto sembra oramai perduto, Acerbi si è buttato in avanti e ha segnato un goal da attaccante puro al 93° minuto.
Ma, a trentasette anni e mezzo, per la nuova proprietà che vuole puntare sui giovani, Acerbi potrebbe ora essere una presenza inutile e invadente. Anche il quotidiano Libero conferma quanto scritto da noi di interlive sul centrale classe 1998: la sua permanenza a Milano non è affatto sicura. E qualora dovesse davvero arrivare Giovanni Leoni del Parma o qualche altro giovane difensore, l’ex Lazio sarebbe invitato a uscire subito.
“Le riflessioni riguardano Acerbi: rescindere pagando la penale da 500mila euro per dare il giusto spazio (in campo e a livello mediatico) al nuovo volto della difesa che, ad oggi, risponde al nome di Leoni”, ecco cosa si legge sul quotidiano. Acerbi ha un contratto fino al 2026: l’Inter ha fatto scattare l’anno scorso il rinnovo automatico, ma riservandosi la possibilità di una rescissione anticipata. C’è la clausola, insomma.
Ma davvero uno come Acerbi può essere trattato con simile freddezza? Davvero il suo addio può essere gestito così, con una scappatoia burocratica? Non sappiamo quale sia il giudizio di Chivu sul vecchio centrale. Ma sappiamo che il nuovo corso promosso dalla proprietà americana punta a una squadra più giovane, veloce, diversa. E Acerbi, fedelissimo di Inzaghi, rischia di diventare un esubero.
Addio alla Nazionale e anche all’Inter: Acerbi alla porta
Poco più di un mese fa, dopo la grande delusione della finale in Champions League, Acerbi comunicò attraverso un messaggio social di aver declinato la convocazione di Spalletti per la partita contro la Norvegia. Un gesto che, probabilmente, ha chiuso in generale la sua esperienza con la maglia azzurra, nonostante l’uscita dello stesso Spalletti e l’arrivo del nuovo ct Gattuso.
“Alla luce degli ultimi avvenimenti“, scrisse il centrale nerazzurro, “non esistono ad oggi le condizioni proseguire serenamente questo percorso. Io non cerco alibi né favori, ma pretendo rispetto. E se questo rispetto viene a mancare da parte di chi dovrebbe guidare un gruppo, allora preferisco farmi da parte“. Succederà lo stesso con l’Inter?
Se Acerbi se l’è presa tanto con Spalletti è perché non vuole sentirsi vecchio. O perché, come scriveva lui stesso, ha sentito il bisogno di fare un “passo indietro”. Magari, ora, il passo lo farà verso l’Al-Hilal del maestro Inzaghi. Uno che non lo ha mai messo in discussione e che non ha mai guardato agli anni sulla carta d’identità.
Resta il fatto che affrontare un’altra stagione con due centrali anziani potrebbe essere troppo rischioso per l’Inter. Tecnicamente Acerbi e de Vrij danno garanzie, sono due leader. Ma fisicamente non possono offrire più certezze. Nessuno dei due può fare 40 partite da titolare.
Leoni o Joel Ordonez del Club Brugge farebbero molto comodo, ma rappresentano entrambi un rischio, in termini di esperienza e sicurezza. La soluzione giusta è avere in rosa un giovane e un esperto. Se, invece, si vogliono mandare via sia Acerbi che de Vrij, il solo Leoni sarebbe un azzardo: servirebbe un difensore pronto. In ogni caso, se si pensa a un’uscita di Acerbi, bisogna organizzare un addio rispettoso. Come conviene a un veterano, a un eroe.