Quando l’Inter stava per andare in Serie B: come evitò la retrocessione

I nerazzurri non sono mai retrocessi nella loro storia, ma in una stagione arrivarono ultimi: ecco il perché dell’inaspettata salvezza 

Quando si parla di Inter, non si può non pensare all’imponente palmares e all’invidiabile striscia di successi che il club meneghino ha confezionato nel corso della sua centenaria storia.

Inter
Quando l’Inter stava per andare in Serie B: come evitò la retrocessione – interlive.it

Il tutto viene poi ampliato quando fra una chiacchiera e l’altra, fra tifosi di fede differente, spunta la piccante frase del “non siamo mai stati in Serie B”. I nerazzurri, del resto, sono l’unico club a non esser mai sceso in cadetteria e questo è decisamente motivo di vanto.

Eppure in un’occasione se la sono davvero vista brutta. Nulla che le nuove generazioni possano ricordare, ma di certo qualcosa che si può apprendere a posteriori. Basta scavare a ritroso negli anni.

Correva l’anno 1919 ed il campionato di Prima Divisione, ciò che sarebbe poi divenuto ufficialmente Serie A sotto l’egida della FIGC, era ripartito da poco dopo la fine del Primo Conflitto Mondiale.

Delle settanta squadre iscritte, l’Inter riuscì a spuntarla in una quello che era un format decisamente peculiare. Dopo la vittoria del secondo Scudetto, però, la formazione nerazzurra visse momenti turbolenti. Dati anche dall’imminente frattura con la Federazione per sovraffollamento di club e la creazione della Confederazione Calcistica Italiana (CCI, ndr), alla quale la stessa Inter decise di partecipare al pari delle altre big in segno di protesta.

Di tutta risposta, la FIGC mise i calciatori di nazionalità italiana di fronte ad una durissima scelta: se volevano ambire ad un posto in Nazionale, avrebbero dovuto giocare per uno dei club iscritti in Prima Divisione.

Iniziò dunque una vera diaspora di talenti. Salutò il bomber Zizì Cevenini, così come l’attaccante Giuseppe Asti. Ridotta all’osso, l’Inter chiuse il Girone B della Lega Nord con sole 3 vittorie in 22 partite ed un ultimo posto che, secondo il regolamento CCI, avrebbe garantito alle ultime due classificate la retrocessione diretta.

Inter disastrosa, ma il ‘Compromesso Colombo’ salvò i nerazzurri dalla retrocessione

Nel momento di maggiore difficoltà per l’Inter, FIGC e CCI decisero di riallacciare i rapporti. Incaricando Emilio Colombo, allora direttore de ‘La Gazzetta dello Sport’, di ideare una formula che potesse permettere a squadre di Nord e Sud Italia di competere in maxi campionato da 36 squadre totali, equamente distribuite.

Inter
Inter disastrosa, ma il ‘Compromesso Colombo’ salvò i nerazzurri dalla retrocessione – interlive.it

Stando al cosiddetto ‘Compromesso Colombo’, le prime 12 della Lega Nord vennero ammesse d’ufficio e di queste, 6 provenivano dalla CCI. L’Inter, però, non figurava affatto per demeriti sportivi legati alla disastrosa stagione appena conclusa. Fortuna volle che le restanti 12 (anche di provenienza Lega Sud, ndr) avrebbero dovuto disputare una serie di spareggi, risultanti in due partite per ciascuna squadra.

Nel primo spareggio, l’Inter la spuntò con un 2-0 a tavolino a causa della rinuncia da parte dell’avversaria, lo Sport Club Italia. Trovata innanzi a sé la Libertas Firenze (sponda FIGC, ndr) nel turno seguente, i nerazzurri chiusero con un 3-0 e un 1-1 grazie al solito, decisivo Ermanno Aebi.

L’Inter riuscì così a blindare una inaspettata salvezza in Serie A. Quando si suol dire “essere baciati dalla fortuna”.

Gestione cookie