I 6 acquisti peggiori di Ausilio, escludendo Joao Mario e Gabigol

Sembra che, certe critiche, i dirigenti dell’Inter facciano di tutto per andarsele a cercare. Anche quest’anno, Ausilio e Marotta si sono scatenati 

I problemi sono cominciati quando Lautaro ha parlato in conferenza dopo l’eliminazione dal Mondiale per club, lamentandosi dell’impegno di alcuni compagni di squadra, senza però fare nomi. Marotta, cinque minuti dopo, si è presentato davanti alle telecamere puntando il dito contro Calhanoglu, impacchettandolo di fatto per il Galatasaray, che però aveva altri programmi (spendere tutto il budget per Osimhen).

Ausilio
I 6 acquisti peggiori di Ausilio, escludendo Joao Mario e Gabigol (LaPresse) – interlive.it

Negli stessi giorni il ds Piero Ausilio faceva trapelare alla stampa amica propositi di rivoluzione dopo il finale deludente dell’ultima stagione. Peccato che, a fine agosto, l’undici titolare è sostanzialmente lo stesso dello scorso anno. Poi è arrivata la figuraccia con Fabregas: Ausilio è volato a Londra per bloccare l’allenatore spagnolo. Neanche il tempo di atterrare che il Como ha dichiarato il suo tecnico incedibile.

Pochi giorni dopo, il ds nerazzurro ha messo in vendita Asllani durante un’intervista. E c’è voluta qualche settimana affinché arrivasse una prima offerta. Si è fatto avanti il Betis con una proposta da circa 14-15 milioni. Ma l’albanese ha rifiutato, perché voleva rimanere in Italia: alla fine è andato al Torino in prestito con diritto di riscatto. Subito dopo i due massimi dirigenti nerazzurri si sono esposti su Lookman, parlandone come un acquisto già fatto o quasi. L’Atalanta non era dello stesso ordine di idee e l’affare è saltato dopo venti giorni di stillicidio mediatico.

In tutto ciò, Leoni, che veniva indicato come una priorità per la difesa, è finito in Premier. I colpi sfumati in questo calciomercato sono già quattro: Lookman, Leoni, Koné e De Winter. Il copione è sempre lo stesso: il ds inciampa sempre in errori di comunicazione. Lascia trapelare grandi nomi, si lascia andare ad annunci di rilievo e alla fine arrivano i soliti pochi acquisti deludenti, magari chiusi con contratti lunghi e onerosi e commissioni elevate.

Gli orrori di Ausilio all’Inter

Si parla ora di un possibile addio del direttore sportivo nerazzurro, Ausilio è corteggiato dall’Al Hilal di Inzaghi. Verosimilmente, gli arabi lo aspetteranno per un altro biennio, lasciandolo quindi all’Inter fino alla naturale scadenza del contratto: il 2027. La verità è che Ausilio, all’Inter, ci ha messo le radici… Ha cominciato a lavorarci da giovanissimo, nel 1998, come segretario del settore giovanile.

Piero Ausilio
Gli orrori di Ausilio all’Inter (LaPresse) – interlive.it

Con una scalata silenziosa è passato al ruolo di responsabile organizzativo, poi di direttore del vivaio. Quindi ha cominciato a collaborare con il vecchio ds Marco Branca. Con l’uscita di Branca ha ereditato la posizione del suo mentore. E in questi anni ha portato a Milano giocatori importanti come Lautaro Martinez, Barella, Bastoni e Hakimi. Tutto ciò, gestendo intere sessioni di mercato con budget ridotto.

Ma i tifosi non gli perdonano i grandi errori. Le spese folli per giocatori che hanno lasciato zero all’Inter. Quali sono i sei acquisti peggiori di Ausilio? Esclusi Joao Mario e Gabigol, che al tempo furono cercati e voluti soprattutto da Suning, bisogna mettere in fila gente come Correa, Kondogbia, Nainggolan, Gosens, Gagliardini e Lazaro.

Da Correa a Lazaro: costi sproporzionati e zero plusvalenze

Il Tucu Joaquin Correa fu pagato intorno ai 32 milioni di euro. Con un costo totale in termini di stipendio vicino ai 20 milioni. Uscito quest’estate da svincolato, in quasi 100 partite con l’Inter ha segnato 12 goal. In pratica, ogni sua rete è costata più di 4 milioni

Correa, Kondogbia, Nainggolan, Gosens, Gagliardini e Lazaro
Dal Tucu a Lazaro: costi sproporzionati e zero plusvalenze (AnsaFoto\LaPresse) – interlive.it

Geoffrey Kondogbia fu accolto come un eroe a Milano e fu pagato 36 milioni in tutto. Non si è mai adattato: i tifosi lo ricordano per la sua lentezza e per un terribile autogoal da centrocampo. L’Inter lo ha poi venduto al Valencia per 25 milioni, limitando i danni.

Radja Nainggolan fu pagato in tutto 38 milioni più bonus. Dopo una prima annata sufficiente, è stato smerciato in prestito di qua e di là, fino a essere svincolato.  Gosens arrivato dall’Atalanta come l’erede di Perisic, costò quasi 27 milioni. Spesso infortunato, ha vivacchiato come riserva di lusso per poi essere ceduto all’Union Berlino per 15 milioni.

Gagliardini, giovane promettente della Dea, fu acquistato con una spesa totale di più di 25 milioni: 2 milioni per il prestito, 20 milioni per il riscatto, più i bonus. Giocò bene le prime due partite, poi per sette anni è diventato un manifesto di desolante mediocrità. Valentino Lazaro costò 22 milioni. Giochicchiò senza convincere per una sola stagione in nerazzurro, poi dopo parecchi prestiti è finito al Newcastle per 3 miseri milioni.

In tutti questi casi, Ausilio ha concluso affari per costi davvero sproporzionati rispetto al rendimento e si è portato a casa zero plusvalenze. E per non farsi mancare nulla, ognuno di questi acquisti ha conosciuto una gestione contrattuale assurda, con stipendi altissimi, un dettaglio che poi li ha resi difficili da piazzare.

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