Mossa della disperazione di Chivu: 3 errori gravi di cui nessuno parla

La sconfitta dell’Inter contro l’Udinese fa male: gli errori di Chivu alla seconda giornata di Serie A e come correggerli

Il calciomercato ormai è alle spalle e ha portato in extremis un colpo importante come Manuel Akanji – parallelamente all’uscita di Benjamin Pavard. Ma la sconfitta contro l’Udinese non può e non deve essere cancellata, banalmente per il vecchio mantra secondo cui se si perde, si impara. Valido a ogni livello.

Chivu deluso
Chivu ha commesso errori decisivi in Inter-Udinese (LaPresse) – interlive.it

Guai a trovare un capro espiatorio dopo solo due giornate: sarebbe un danno non indifferente per la squadra, per il progetto e per l’intera stagione. Cristian Chivu ha tante attenuanti: il mercato non ha portato ciò che si aspettava per far giocare in maniera diversa la squadra, il gruppo ha ancora in testa e nelle gambe molti principi di Simone Inzaghi e serve tempo per far diventare il suo cantiere aperto una bella architettura.

Per cercare di disinnescare la bomba friulani, fatta di fisico, contrasti e qualche elemento di qualità, Chivu si è affidato a un attacco pesantissimo nel secondo tempo. Prima ha messo in campo Pio Esposito, poi anche Bonny, provando a rimontare con un 4-2-4 che ha ricordato le mosse last minute di Mourinho.

I tre errori da matita blu di Chivu e come non ripeterli

La prima grande falla delle sostituzioni di Chivu è sguarnire il centrocampo. Contro avversari così chiusi e fisici, i cross in area di rigore sono il male minore: centrali come Kristensen e Solet sono dominanti in marcatura e nel gioco aereo. Serve piuttosto far prevalere la qualità tra le linee e creare superiorità a centrocampo. Male, quindi, nell’idea e nella scelta finale.

Barella disperato
Le sostituzioni di Chivu hanno avuto effetto controproducente (LaPresse) – interlive.it

Passando ai singoli elementi, in certe partite far sedere in panchina Barella e Dimarco può essere un autogol letale. Il principio è simile: bisogna giocare in verticale e vedere linee di gioco difficili, avere qualità anche al tiro e da fermo. Con la loro uscita, queste soluzioni sono svanite e anche le palle gol sono diminuite.

Infine, la gestione di Calhanoglu deve essere coraggiosa. Non fa filtro, ha soluzioni ancora troppo comode e orizzontali: il suo esordio stagionale non ha convinto per nulla e ha penalizzato tutta l’Inter. Meglio Barella in quel ruolo, con Sucic o Frattesi sul centrodestra. E non si dimentichi il 3-4-2-1, che ha dato delle buone risposte e in certe partite può essere risolutivo. A patto che non si sovraccarichi l’attacco.

 

Gestione cookie