Chivu ribalti l’Inter partendo dal centrocampo: cambio modulo e Diouf titolare

Servono scelte forti da parte del tecnico rumeno. Come schiereremmo la squadra già a Torino contro la Juventus

L’Inter doveva essere ribaltata dal mercato, quindi dai suoi dirigenti dopo che la squadra e tutto l’ambiente erano finiti sotto un treno ad alta velocità sabato 31 maggio a Monaco di Baviera. Serviva una scossa, anzi un terremoto: nuovi giocatori, nuovi concetti e dunque nuove motivazioni per ripartire. Avremmo cambiato mezza squadra, rinunciato anche a dei big come Acerbi, Calhanoglu e qualche altro.

Marotta e Ausilio, invece, hanno adottato – forse anche per mancanza di tempo più che di soldi: mal contati, sono stati spesi una ottantina di milioni – una strategia conservativa, ma potremmo definirla anche reazionaria rispetto al sentiment comune, rispetto pure alla volontà di Chivu. Sono rimasti praticamente tutti, con gli annessi rischi del caso…

Chivu durante Inter-Udinese
Chivu deve ribaltare l’Inter (AnsaFoto) – Interlive.it

Morale della favola: ora spetta a Chivu dare quel qualcosa in più, fare quel qualcosa di diverso. Tradotto: se necessario, e ci pare davvero necessario, ribaltare questa Inter. Come? Facendo scelte pesanti e coraggiose, intervenire pure tatticamente. Insomma, dare quella scossa profonda che il mercato, anche sul piano dell’entusiasmo, non ha dato. Già a cominciare da Torino? Perché no, il derby d’Italia con la Juventus varrà già tantissimo per le ambizioni di questa squadra, e soprattutto per il tecnico rumeno. È il momento di dare la sua impronta.

Per una volta e con grande umiltà, perché abbiamo profondo rispetto per il mestiere di allenatore come di qualunque altro che non sia il nostro, ci mettiamo i panni di allenatore spiegando, in breve, cosa faremmo noi. Eh sì, già all’Allianz Stadium. La rivoluzione partirebbe dal centrocampo, parallelamente dal cambio di modulo: passare a 4 dietro è complicato, non c’è tempo, ma a un 3-4-1-2 sì. A metà campo lanceremmo dal primo minuto Andy Diouf.

Diouf firma il contratto con l'Inter
Rivoluzione Inter: Diouf titolare nel 3-4-1-2 (Instagram Inter) – Interlive.it

Il franco-senegalese preso da Lens darebbe quella fisicità che manca tanto, o meglio troppo al centrocampo attuale come a quello delle scorse stagioni. In più il classe 2003 darebbe anche maggiore verticalità, essendo una sorta di box-to-box. Da sgrezzare, questo senz’altro. Affianco a lui impiegheremmo Barella, per noi intoccabile nonostante qualche alto e basso di troppo. Pochi lo sottolineano, ma in questi ultimi due anni ha affinato il suo bagaglio tecnico e arretrato il suo raggio d’azione. È pure meno irascibile rispetto ai primi tempi in nerazzurro: col Torino, che fa testo fino a un certo punto, ci è piaciuto nel ruolo di play.

Diouf con Barella a metà campo, Calhanoglu trequartista alle spalle di Lautaro-Thuram

Barella, Calhanoglu e Thuram
Inter col 3-4-1-2: Barella e Diouf a metà campo, Calhanoglu trequartista (AnsaFoto) – Interlive.it

Passiamo al trequartista, che per noi sarebbe Hakan Calhanoglu. Il turco tornerebbe alle origini, con meno compiti difensivi che ora fa più fatica ad eseguire. C’è chi ci rinuncerebbe a cuor leggero, ma il classe ’94 può essere – come è stato in questi anni – un’arma micidiale sui calci da fermo e su quelli piazzati. Inoltre da trequartista potrebbe esprimere al massimo possibile le sue qualità nell’ultimo passaggio e nella conclusione dalla distanza. Resterebbe insomma al centro del gioco, ma in una posizione diversa.

Come alternative potrebbe avere Mkhitaryan e Sucic (il croato lo sacrifichiamo con grande dolore), oppure Frattesi: per quest’ultimo occorrebbe un tipo di calcio diverso, un calcio capace di sfruttare la sua capacità di inserimento. Davanti, in ogni caso, Thuram e Lautaro. Due intoccabili, fino a prova contraria. Ah, sulla corsia mancina daremmo una maglia da titolare a Carlos Augusto a scapito di Dimarco. Il brasiliano ci dà più garanzie a livello difensivo e potrebbe dare più liberta di spingersi in avanti a Bastoni.

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