L’Inter ha pensato di ingaggiare Xavi in panchina: come sarebbero andate le cose e quale sarebbe stata la sua formazione
Sono passati ormai alcuni mesi da quando l’Inter si ritrovava senza Simone Inzaghi, che ormai aveva scelto di andare in Arabia Saudita, e puntava su Cristian Chivu. Non senza patemi. Infatti, la dirigenza nerazzurra aveva stretto il campo a tre o quattro allenatore da cui sarebbe emerso il nuovo tecnico da cui ripartire.
La prima scelta – e non è un mistero – era Cesc Fabregas, allenatore dalla grande esperienza negli stadi più prestigiosi al mondo, ma il no del Como ha portato a valutare diverse alternative giovani. Tra queste, ha avuto la meglio Chivu, ma ora non è più un segreto chi era rimasto nel ballottaggio per la panchina.
C’era Patrick Vieira, più difensivo ma bravo a curare i dettagli e i calci piazzati. E c’era anche Xavi Hernandez, che sta facendo fatica a far decollare la sua carriera dopo l’esperienza al Barcellona. Per l’ex centrocampista sarebbe stata un’opportunità enorme per affermare i suoi concetti in un posto molto diverso dai blaugrana.
Sicuramente sarebbe stata una scelta di rottura e l’Inter avrebbe dovuto rivoluzionare la sua rosa e il suo stile di gioco. Probabilmente ha inciso anche la presenza del Mondiale per club che ha reso atipico l’approccio alla nuova stagione.
Come sarebbe stata l’Inter di Xavi
La scelta del modulo è probabilmente il fattore più facile da prevedere. Xavi avrebbe impostato l’Inter con un 4-3-3 che avrebbe permesso ai nerazzurri di mantenere il possesso del pallone e accentuato le qualità dei tre uomini offensivi. Sarebbe arrivato un profilo alla Lookman, che avrebbe formato un tridente di tutto rispetto con Thuram e Lautaro.
Il francese avrebbe avuto un ruolo da novello Henry, o se preferite Eto’o. Possiamo immaginare come terzo uomo offensivo lo stesso Lookman, che fa ancora discutere sul calciomercato, o Fofana del Lione, profilo che piace all’Inter per il futuro. Probabilmente non sarebbe arrivato Diouf, che ha uno stile di gioco diverso rispetto ai principi spagnoli.
Il centrocampo, quindi, sarebbe rimasto più o meno quello degli ultimi anni, con Sucic pronto a esplodere nelle sue doti di palleggio e riaggressione. Il problema maggiore sarebbe stato instaurare una difesa a 4 competitiva: Bastoni al centro e Dimarco basso a sinistra non stanno dando garanzie in nazionale.
Akanji e Dumfries si sarebbero potuti adattare al meglio, ma il 3-5-2 resta comunque il loro habitat naturale. Sarebbe servito tempo e probabilmente qualche cambiamento in più nella rosa, non proprio facile da portare.