Alla fine, l’Inter ha rinunciato a Lookman, evitando anche di prendere un quinto attaccante più fantasioso
Lautaro, Thuram, Bonny e il giovanissimo Pio Esposito. Un reparto potente, sulla carta, qualitativamente premiato dalla presenza di due campioni come Lautaro Martinez e Tikus. Di certo, gli attaccanti dell’Inter garantiranno anche impegno e generosità. Ma c’è un problema… Il reparto appare monotematico.
Lautaro sa fare più cose, è vero, agire da prima punto o da seconda, guidando e rifinendo l’azione. Thuram ha un gioco ormai noto: allunga e strappa. Lo stesso dovrebbe fare Bonny, aggiungendo un pizzico di profondità fisica. Pio Esposito dovrebbe portare energia e attacco dell’area. Manca però qualcuno che crei l’occasione giusta o che se l’inventi dal nulla.
Lookman avrebbe potuto dare appunto questo: imprevidibilità, saltando l’uomo e aprendo le difese basse. Un giocatore da colpo di genio, utile a sgravare la squadra dal logorante compito di arrivare sempre fin dentro la porta con la manovra. Ma è andata com’è andata: Lookman era un obiettivo concreto che è naufragato dopo le richieste ritenute eccessive dell’Atalanta.
Dopodiché la dirigenza ha deciso di lasciare in sospeso la questione, abbandonando gli altri nomi che avrebbero potuto rispondere a quel tipo di profilo tecnico-tattico. Di conseguenza, Chivu non potrà sfruttare nessun elemento in grado di diversificare lo spartito sul offensivo.
Atta: se non puoi aggiungere fantasia in attacco, la metti a centrocampo
La fantasia. Manca anche a centrocampo. A fine della scorsa stagione, quando ancora non era chiaro chi sarebbe arrivato al posto di Inzaghi, si era fatto anche il nome di Nico Paz: una mezzala di qualità, che di certo avrebbe potuto cambiare di parecchio il respiro del gioco nerazzurro.
Sembra che l’Inter non ci abbia neanche provato, capendo che il Como non lo avrebbe ceduto nemmeno per offerte stratosferiche. Peccato… Con un giocatore come Paz la squadra nerazzurra avrebbe potuto cercare gioco di qualità tra le linee.
In effetti, una mezzala creativa farebbe assai comodo: funzionerebbe benissimo per cambiare volto alla manovra. Ma di alternative low-cost che potrebbero offrire soluzioni simili a Paz ce ne sono poche sul mercato. Una è di certo il giovanissimo Oscar Gloukh dell’RB Salisburgo. Lo abbiamo visto con la maglia di Israele contro l’Italia…
Diciannove anni, ottimo dribbling, buona tecnica e grande capacità negli inserimenti. Oggi costa sui 15 milioni. A fine anno potrebbe valer il giovane. Un altro nome utile potrebbe essere quello di Tommaso Baldanzi dell’Empoli. Rapido, bravo in rifinitura e in crescita.
Un affare economico e tattico
E poi c’è Atta dell’Udinese. L’Inter lo ha osservato da vicino, capendo che il ragazzo ha un sacco di qualità. E succede spesso ai nerazzurri di accorgersi di un talento dopo averlo affrontato… Il ragazzo sa inventarsi il goal dal nulla, ha coraggio e potrebbe dare da subito un contributo realizzativo senza costruzioni laboriose.
Arthur Atta, arrivato dal Metz, si è già messo in evidenza per dinamismo, versatilità e personalità. È un centrocampista moderno, che si adatta a più ruoli. Può giocare in una mediana a due o a tre. Sa dare spunti offensivi e comportarsi da box-to-box. Ha visione di gioco e furbizia. E potrebbe anche funzionare come mezzala d rottura o trequartista. Riesce a far bene in progressione e nello stretto. Conosce i tempi e i modi di inserimento e sente la porta.
All’Inter questo serve: una mezzala offensiva che sappia far goal, ma che possa anche agire anche da mediano dinamico o interno di possesso. All’Udinese è arrivato in prestito con opzione di acquisto. E molto probabilmente i bianconeri lo tratterranno per valorizzarlo. Fino a qualche mese fa era un profilo low-cost: con 15 milioni l’Inter lo avrebbe preso senza problemi. A giugno potrebbe costare molto, molto caro.