Si è parlato tanto di Marcus Thuram e non per i gol contro l’Ajax, ma per il caso contro la Juve: la risposta dell’attaccante
L’esordio dell’Inter in questa edizione della Champions League ha un chiaro protagonista: Marcus Thuram. Il francese ha fatto impazzire gli avversari con una prestazione sontuosa. Sono arrivati due gol splendidi di testa, ma anche un rigore conquistato e poi revocato (grave errore di Oliver e del Var) e tanto lavoro per la squadra.
L’inizio di stagione di Thuram è strabiliante per tutto ciò che sta riuscendo a fare in campo. Peccato che negli ultimi giorni si sia parlato più della sua mancata esultanza e del sorriso mal nascosto sotto la maglia contro la Juve – una battuta con il fratello – rispetto alle sue partita.
Oggi, neanche a dirlo, è stato premiato come Mvp e, dopo la partita, ha parlato ai microfoni di Prime. L’attaccante è tornato anche sulle polemiche dopo il match contro la Juve: “La gente interpreta come vuole. Darò tutto per l’Inter, non c’è alcun problema”: Imbeccato da Alciato ha continuato: “No no la gente può interpretare come vuole, nessun problema”.
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MVP🏅#AjaxInter pic.twitter.com/IDm6fPgL17— Inter ⭐⭐ (@Inter) September 17, 2025
Chivu su Thuram e Ajax-Inter: botta e risposta con la stampa
Ai microfoni di Prime si è presentato anche Cristian Chivu, che ha elogiato i suoi ragazzi e la prestazione di stasera: “La squadra ha voglia di far bene, di riscattare l’ultimo periodo. Bisogna dare i meriti a questi ragazzi, sono eccezionali”.
Quando, però, gli viene chiesto quale sia l’identità del nuovo allenatore, arriva una risposta striminzita e un po’ stizzita: “Sempre le stesse domande”. Ci sono grandi elogi anche per Pio Esposito, al suo esordio in Champions League: “Merita tutto, anche stasera la prima in Champions. Ha fatto veramente una grande partita. L’ho detto subito che ho 4 attaccanti forti, sono tutti e 4 forti”.
E a Sky per lui arriva una grande investitura: “L’ho già detto e lo ripeto. L’Inter e la Nazionale italiana si godranno Pio Esposito per tanti anni“. Infine, è arrivato anche un altro messaggio chiaro a tutto il gruppo, ma anche ai tifosi: “Per me la carta di identità non esiste. Non esiste per chi ne ha 19 e non esiste per chi ne ha 36″. Insomma, merita chi gioca in simbiosi con la meritocrazia che deve vigere nel calcio.