Domani alle 18:00 si gioca Inter-Cremonese, e il coach nerazzurro Cristian Chivu incontra la stampa per la conferenza pre-match
Dopo le ultime vittorie in campionato e in Champions, la posizione di mister Chivu appare già un po’ più solida rispetto a inizio stagione. Tanti, però, i temi da affrontare con i giornalisti, a partire dal risentimento muscolare al bicipite femorale della gamba sinistra subito da Marcus Thuram. Bisogna poi affrontare il discorso del turn-over, dell’alternanza fra i pali e di coloro che hanno giocato meno, come Diouf e Frattesi.
Chivu parte dei progressi di gioco visti nelle ultime tre gare: “Abbiamo trovato equilibrio difensivo, siamo migliorati. Dimostriamo più attenzione“. L’allenatore si dice contento sopratutto dal fatto di non aver subito reti. “Voglio una squadra organizzata e attenta, con tanta voglia di non subire“.
Thuram ha giocato più di tutti gli altri attaccanti e si è fatto male. Chivu si giustifica dicendo che a Cagliari il francese era uscito per riposare. E che con lo Slavia vedeva bene la coppia Lautaro-Thuram. Per lui, era la scelta migliore: “Si divertiva, stava bene. Ma l’infortunio è sempre dietro l’angolo. Ora ci dispiace perderlo anche dal punto di vista umano. Si tratta di un infortunio non gravissimo, serve solo un po’ di tempo per riaverlo. Non so se gioca Bonny al posto suo“.
Tra la BoLa o la PiLa in assenza di Thuram, Cristian Chivu dice di avere in questo momento solo il “La”. E che solo domani deciderà chi affiancherà in attacco Lautaro. “In realtà, al 90% ho già deciso. Ma non ve lo posso dire“.
Chivu aizza i suoi per la sfida contro la Cremonese: “Mischio le carte per farli incaz**re“
“Per me non esiste il solito, per me esiste la normalità. Non sono scaramantico, non vedo fantasmi. Faccio quello che reputo giusto nella gestione del gruppo. Per me non esistono regole nel calcio, non esistono limiti. Se uno pensa ai limiti è perché non ha l’apertura mentale di andare oltre e scoprire cose che non sono mai state scoperte. Io di questo non ho paura, quello che sappiamo è limitato, quello che non sappiamo è illimitato. Parto sempre da questo. Non esiste per esempio una regola sul portiere di campionato e quello di Champions“.
Chivu si professa contro l’egoismo. “Non voglio protagonismi nella mia squadra, sono stato chiaro con tutti. Ognuno deve capire la sua importanza“. Poi ribadisce di non voler annunciare chi giocherà contro la Cremonese domani pomeriggio. “Perché dovrei dire la formazione? A questo punto chiamo Nicola e gliela dico. Io mischio le carte in allenamento… e oggi magari qualcuno era incazzato perché pensa di non giocare. E io li voglio incazzati. Non ho regole su questo… A volte ho detto la formazione il giorno prima, a volte la mattina. Ma di solito la dico tre ore prima della partita. Qualche giocatore la vuole sapere il giorno prima, qualcuno no. E io li voglio tutti pronti e attenti“.
Chivu ha anche parlato degli avversari. “La Cremonese conosce i suoi limiti, ha un allenatore che di categoria se ne intende. Nicola sa come fare e cosa fare per riuscire a dare mentalità a una squadra in difficoltà. Ha giocatori di esperienza, sanno cosa devono fare, capiscono i momenti. Per me la Cremonese è una squadra che ha cuore, ha umiltà nel capire i limiti e cosa fare“.
Il mistero Diouf: “Un po’ timidino”
Chivu chiarisce poi la propria posizione su Diouf… “Il ragazzo è l’ultimo arrivato, ha bisogno di tempo. L’ho premiato nella prima partita, appena arrivato da un giorno. Ed è perché non esistono regole. Lui si sta allenando bene. Lo vedo molto in crescita rispetto a come era arrivato. All’inizio era un po’ timidino. L’impatto può essere abbastanza pesante, ma ora lo vedo più coinvolto. I ragazzi lo aiutano tutti i giorni, ha iniziato piano piano a sciogliersi e lasciarsi andare. Vedo qualità, tanta ambizione, determinazione, cultura del lavoro. E prima o poi avrà la possibilità“.
L’allenatore si dice poi contento delle prestazioni dei suoi centrocampisti. “Mi aspetto che la squadra vinca. Non mi interessa chi segna, mi importa chi fa l’assist, chi si sacrifica, mi importa quando vedo che non esiste l’ego, mi importa che capiscano i momenti“.
Infine, il coach parla di Bonny e della sua crescita. “A Bonny, ora, manca solo partire titolare, che è quello che aspettate tutti. Credetemi, è un bel profilo, un bel giocatore. Io, i giovani, me li curo bene, credo in loro, credo nella loro energia. E nel gruppo voglio giovani che danno cose nuove, che hanno la fame e un surplus di energia. Ange è uno di quelli, è rispettato e apprezzato”.
Chivu spiega insomma che Bonny è un profilo importante. “Il ragazzo cerca sempre di migliorarsi. Ha un senso fuori dal comune per quanto riguarda il giocare a calcio. Gli voglio bene, lo conosco da tempo. Prima o poi partirà titolare ma finora comunque è sempre entrato. Lui è felice di avere questa opportunità, di essere all’Inter“.