C’è di mezzo l’ex capitano Skriniar. Dopo la partita con la Cremonese, il tecnico romeno ha anche risposto in merito alla reazione di Dumfries al cambio
Quinta vittoria consecutiva dell’Inter e momentaneo primo posto in coabitazione con Milan, Napoli e Roma. Al ‘Meazza’ non c’è stata partita, non c’è stato scampo per la Cremonese presentatasi da imbattuta. La squadra di Chivu sta iniziando a girare alla grande, come i tempi migliori.
Il tecnico romeno sembra essere davvero riuscito a entrare nella testa dei suoi calciatori, con loro ha instaurato un rapporto diretto e positivo. Uno dei suoi fedelissimi è senz’altro Bastoni, uno dei più impiegati della rosa e col quale c’è stato un simpatico siparietto durante la partita.
A tal proposito, l’inviata di Dazn ha svelato come Chivu chiama il numero 95. Non Basto o semplicemente per nome, Alessandro. In pratica l’allenatore di Resita utilizza il soprannome che gli diede alcuni anni fa Skriniar. Quale? Gerry.
Gerry perché, come spiegò a suo tempo il difensore slovacco, “è molto alto e ha questo collo lungo proprio come una giraffa”: il riferimento era, probabilmente, a un cartone animato. In ogni caso nessun altro allenatore che ha avuto all’Inter in queste stagioni, quindi Antonio Conte e Simone Inzaghi, lo ha mai chiamato con l’appellattivo datogli dallo slovacco.
A ‘Dazn’ Chivu ha analizzato la prova pressoché perfetta della sua squadra: “Abbiamo giocato 85′ di qualità, siamo stati dominanti e ci siamo divertiti, segnando di nuovo sulle pressioni. Il gol subito? Vabbè, niente, pazienza… Possiamo migliorare, però bisogna anche essere contenti di ciò che stiamo facendo”.
Chivu e la reazione di Dumfries: “Fa bene a essere incazzato, ma può dare di più come gli altri”

Chivu ha esaltato Bonny, autore di un gol e di tre assist alla sua prima da titolare, e risposto così in merito alla reazione di Dumfries al momento e dopo il cambio con Luis Henrique: “Si è incazzato? Fa bene a esserlo, anzi deve esserlo. È giusto che si incazzi con me, col mondo e con chi gli pare. Ha dato un pugno al pallone, lo rivedo ora, ma non significa niente. Lui è un giocatore importante per noi e per la sua Nazionale. Sono felice di ciò che sfa facendo, ma può dare di più come gli altri”.