La differenza con Inzaghi e la regola insolita stabilita nello spogliatoio che vale per le partitelle ad Appiano
Dopo le prevedibili difficoltà iniziali, Cristian Chivu sembra essere riuscito a entrare nella testa dei suoi calciatori. Oltre a star bene fisicamente, in campo si vede che la squadra sta finalmente buttando via le scorie negative della passata stagione, seguendo in tutto e per tutto le indicazioni e la nuova filosofia dal tecnico romeno.

Chivu sta riuscendo a tenere sempre tutti o quasi sul pezzo. Come ha spesso detto nelle sue conferenze, alla base delle sue scelte c’è e ci sarà sempre un fattore: la meritocrazia. Tutti titolari o potenziali titolari, andando al di là delle gerarchie della vecchia gestione di Simone Inzaghi. Non a caso, per chi come noi segue l’Inter, è diventato molto più complicato ‘indovinare’ la formazione (perlomeno l’undici per intero) che manderà in campo.
Come spiega ‘Tuttosport’, la formazione è una vera e propria fissazione del mister nerazzurro. A differenza del suo predecessore, la comunica ai suoi giocatori soltanto 2-3 ore prima della partita. La sua è una mossa per così dire psicologica: così vuole, o meglio dire spera di avere tutti sul pezzo, pronti a dare il massimo contributo alla causa. Se un suo calciatore sa già da uno-due giorni che non giocherà, le sue motivazioni e il suo impegno – anche inconsciamente – potrebbero calare, danneggiando l’intero gruppo. E anche sé stesso.
Vietato bestemmiare
Chivu è stato un grande calciatore, proprio per questo sa benissimo che all’interno di uno spogliatoio così importante non bisogna essere autoritari ma autorevoli. Ecco perché le sue regole sono poche, e tutte di buon senso. Una di queste, senz’altro curiosa quanto insolita, è quella di non bestemmiare.
Come rivela sempre il quotidiano romano, il 44enne di Resita “ha detto chiaramente alla squadra di non voler sentire bestemmie nelle partitelle“. A suo avviso, non imprecare può servire ai giocatori a mantenere il controllo in campo, specie quando il livello di pressione sale a dismisura.