Il tecnico romeno ha parlato alla vigilia del big match Napoli-Inter
“Sono convinto che sarà una partita combattuta”. Così Chivu nella conferenza stampa di vigilia della sfida col Napoli in programma domani ore 18 allo stadio ‘Maradona’. “Non possiamo fare paragoni con la passata stagione – ha aggiunto il tecnico dell’Inter – Partita già pesante? Domani saremo all’ottava giornata, è ancora presto. Le ambizioni e la rivalità ci sono, ma perché il Napoli è una realtà importante del calcio italiano e non solo, ha vinto due scudetti negli ultimi tre anni”.

“Se c’è una carica particolare perché si affronta un ex come Conte? Non credo che ci sia bisogno di parlare di determinate cose. Lui è stato qua cinque anni fa, nel frattempo con Inzaghi si è vinta la seconda stella e si sono fatte due finali di Champions. Tra gioie e amarezze sono passati anni, quindi non credo che qualcuno stia pensando a una motivazione extra“.
L’Inter è tornata ad allenarsi soltanto oggi, alla vigilia, dopo i due giorni di riposo post Union SG concessi da Chivu: “A me sembra una cosa normale, il miglior allenamento per una squadra è il riposo. Veniamo da un periodo dove molti di loro non sono mai stati a casa per via delle Nazionali, domenica scorsa siamo rientrati alle 5 del mattino da Roma, poi siamo stati tre giorni in Belgio. Per cui mi sembrava giusto dare il minimo riposo per stare con le famiglie“.
😬Chivu contro le cimici, poi si sentono urla strane
“Secondo me il giorno di riposo non ha fatto tanto bene…”😂😂
📽️@SoloEsclusivInt pic.twitter.com/4olBSNjiin
— INTERLIVE.IT (@interliveit) October 24, 2025
Chivu: “Luis Henrique e Diouf non pronti per il calcio italiano”

Al termine della conferenza, è stato chiesto a Chivu il perché del poco utilizzo di Luis Henrique. Nella risposta, che conferma quanto scritto da Interlive.it, l’allenatore romeno ha incluso anche Diouf, il quale fin qui ha giocato soltanto 26′. “Sono giovani di qualità che sicuramente hanno margini di crescita mentale. Non li reputo pronti per il calcio italiano, ma uesto non vuol dire che non gli do la possibilità di giocare. Mi prendo la responsabilità del fatto che, con tutte queste partite, ho passato meno tempo con loro per spiegargli determinate cose. Per il loro impegno sono due giocatori validi che prima o poi riusciranno a sbloccarsi”.





