Jair: “La mia Inter era uno squadrone che giocava un bel calcio, pulito”

Inter, l’ex attaccante della Grande Inter di Helenio Herrera Jair da Costa compie oggi 80 anni. Il sito online della Gazzetta dello Sport lo ha omaggiato con una bella intervista in cui ha ricordato la sua carriera in nerazzurro

Jair – inter.it

INTER JAIR DA COSTA COMPLEANNO/ L’ex attaccante della Grande Inter di Helenio Herrera Jair da Costa compie oggi 80 anni e l’edizione online della Gazzetta dello Sport, ne ha approfittato per intervistarlo e ricordare i suoi trascorsi in quella grandissima squadra e avere anche un parere sul presente. Queste le sue prime dichiarazioni: “Quando posso le vedo, ma non ci sono tante occasioni. L’Inter è la squadra che più mi è rimasta nel cuore. Meravigliosa. Una vittoria col Verona andrebbe bene come regalo. A 80 anni sto bene di salute tranne per il ginocchio che mi fa zoppicare, ma me la cavo“. Per quanto riguarda la formazione attuale, dichiara di conoscere Lukaku e Handanovic, ma non Lautaro Martinez, Eriksen o Barella. Naturalmente ha ancora in mente la sua Inter: “Squadrone. Giocava un bel calcio, pulito. C’erano Corso, Suárez, il portiere Sarti… Sensazionale“. Gli fanno notare che non ha nominato l’allenatore Helenio Herrera e lui si schernisce e dice: “Meraviglioso. Sapeva chiacchierare nel modo giusto coi giocatori. Conosceva il calcio sia dal punto di vista umano che atletico. Ci faceva giocare con lo stile italiano: in contropiede. Gli piaceva il calcio ben giocato. Uscite rapide dalla difesa all’attacco. In fase di impostazione c’erano Suárez e Corso che lanciavano, tutto di prima. Pure Mazzola era veloce: in uno spazio di dieci metri in area dribblava e tirava in porta. Con tutti i palloni che gli arrivavano, metteva sempre in grande difficoltà la difesa avversaria“. Non poteva mancare una parola sul presidente Angelo Moratti e infatti ha spiegato: “Ci trattava come figli. Invitava i giocatori alle feste a casa sua. Faceva tutto quello che gli chiedevamo. Massimo Moratti era un ragazzo all’epoca. Quando poi lui fu presidente dell’Inter mi invitò a vedere la finale di Champions a Madrid contro il Bayern nel 2010. Allora già mi facevano male le gambe, quindi preferii vederla in TV”. Gli hanno ricordato, che sembrava dovesse andare sull’altra sponda del Naviglio e infatti ha ricordato: “Dicevano che dovessi andare al Milan, che invece prese un altro giocatore. Non ricordo quale. E allora l’Inter mi ingaggiò”. Gli hanno chiesto, qual’è il giocatore più forte di sempre e da buon brasiliano ha risposto: “Pelé. Dopo di lui Garrincha“.  CLICCA QUI per le altre news sui nerazzurri

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Tanti trionfi, ma la finale di Coppa dei Campioni del 65 allo stadio di San Siro, venne vinta grazie ad un suo gol e lui ha raccontato l’episodio: “Diedi il pallone a Mazzola, lui scambiò con un altro compagno, poi scattai, scivolai, caddi ma anche così tirai in porta e il pallone passò tra le gambe del portiere Costa Pereira“.

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