Inter: Javier Zanetti ha parlato di veramente tutto. Da Lautaro e Lukaku fino a Conte, Suning e la Superlega. Tutte le sue parole
Javier Zanetti, ai microfoni de ‘La Nacion’, ha parlato di tanti argomenti dopo il 19° scudetto conquistato dall’Inter. Da Romelu Lukaku e Lautaro Martinez ad Antonio Conte, senza dimenticare Suning e la Superlega. Le sue parole:
“Lukaku-Lautaro? Abbiamo una delle migliori coppie d’attacco. Entrambi si completano molto bene. È bello vederli giocare. Sembrano giocare a memoria, grazie all’enorme lavoro fatto dietro le quinte. In particolare Lautaro: stiamo parlando di un ragazzo di 23 anni, che ha ancora molto da migliorare. Il suo livello massimo deve ancora arrivare“.
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“Conte? Ricordo il primo pranzo con lui, appena firmò capii che stava per cominciare qualcosa di bello. Mi ha anche dato spazio e fiducia per poter essere vicino al gruppo. Ha il grande merito di aver interrotto l’incredibile striscia di scudetti consecutivi della Juventus. In più ha valorizzato tanti giocatori e la stessa Inter. Momenti difficili? sì, ci sono stati. Tutti i gruppi, se vogliono davvero crescere, devono passare determinati momenti e imparare a gestirli.
Inter, Zanetti: “Difficoltà economiche, Suning poteva cedere. Superlega praticamente mai esistita”
“Difficoltà Suning? L’Inter a metà stagione poteva essere ceduta. Ha attraversato e sta attraversando gravi problemi finanziari. Non siamo gli unici ad avere problemi, ovviamente, perché la pandemia ha messo tutti nei guai. Il lavoro dell’allenatore e dei giocatori è stato molto buono, ma allo stesso tempo il club deve aspirare a qualcosa di più. Il club deve migliorare molti meccanismi, questa è la realtà“.
Poi, però, interpellato dall’Ansa, spiega:
“Le mie parole in riferimento alla Proprietà sono state mal riportate. Io ho invece detto che la Proprietà ha sempre continuato a supportare il Club nonostante la crisi economica globale generata dalla pandemia”.
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“Superlega? È come se non fosse mai esistita. Tutti i tifosi, non solo dei 12 club fondatori, non la volevano. È stato un errore, e dagli errori si impara. Questo sbaglio aiuterà senz’altro la FIFA e l’UEFA insieme alle società di tutto il mondo a cercare di trovare la soluzione migliore per migliorare il calcio. Sia dal punto di vista economico che sportivo“.