Non gioca e andrà via: ‘segnali’ dalla Juventus

Tanta, troppa panchina per Robin Gosens, che sta provando a farsi trovare pronto quando chiamato in causa ma si ritrova spesso a registrare un minutaggio basso. Il tedesco piace in patria ma occhio ai rivali 

Si è parlato tantissimo di Robin Gosens nell’ultimo periodo. L’esterno tedesco era arrivato lo scorso gennaio a fronte di un importante pagamento corrisposto all’Atalanta, incontrando però sin da subito problemi di adattamento, in virtù in particolare di una condizione fisica non solidissima e della concorrenza insormontabile di Ivan Perisic. Senza il croato il tedesco sarebbe dovuto essere l’erede designato ma un rendimento non sempre brillante ha favorito l’exploit di Federico Dimarco, ora padrone assoluto della fascia sinistra del club milanese.

Non gioca e andrà via: 'segnali' dalla Juventus
Robin Gosens ©LaPresse

Gosens è peraltro anche tornato al gol in infrasettimanale, mostrando un ottimo atteggiamento da subentrante contro il Bologna, il tutto però proprio nella serata in cui il titolare di fascia (Dimarco), è risultato il migliore in campo con una doppietta. Anche sfortunato dunque il tedesco, che è stato anche escluso dalla lista della Germania per il Mondiale proprio per la sua condizione fisica altalenante negli scorsi mesi con l’Inter.

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Robin Gosens ©LaPresse

Il minutaggio di Gosens alla corte di Inzaghi non decolla, fermo restando la grande volontà mostrata dal ragazzo. Lo stesso calciatore ha speso parole bellissime per l’Inter e per lo stesso allenatore meneghino, ma il suo futuro resta tutto da decifrare.

La sua partenza è davvero possibile a gennaio. Il sogno è la Bundesliga, con un paio di club associati al suo nome, ma non sono escluse a priori altre piste. Qualora infatti dovesse restare attenzione ad un possibile tentativo della Juventus, sua vecchia estimatrice e chiamata a trovare un laterale in grado di raccogliere l’eredità di Alex Sandro, in forte fase calante di carriera. L’entourage potrebbe presto avere dei segnali da Torino.

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