Come funziona il VAR nel calcio: ecco di cosa si tratta e quando entra in gioco

Il VAR è un sistema tecnologico progettato e applicato per sostenere l’arbitraggio durante le gare ufficiali di calcio, sia nelle competizioni nazionali che in quelle internazionali. Si tratta dell’acronimo del termine inglese “Video Assistant Referee”, letteralmente videoassistenza per arbitri, ed è stato introdotto in Serie A TIM nella stagione 2017/18.

Giocatore su prato che calcia il pallone
Come funziona il VAR nel calcio: ecco di cosa si tratta e quando entra in gioco – Interlive.it

L’intero processo è stato desiderato e supportato soprattutto dal presidente della FIFA Giovanni Infantino, in carica ormai dal lontano febbraio 2016. Ma come funziona il VAR nel calcio? Ecco di cosa si tratta e quando entra in gioco.

Quando è stato usato il VAR per la prima volta in Serie A TIM?

La prima volta in cui il VAR è entrato ufficialmente in gioco in Serie A TIM è stato il 19 agosto 2017, di preciso al 37esimo minuto del match tra Juventus e Cagliari al vecchio Juventus Stadium (ora Allianz). L’arbitro nell’occasione specifica era Maresca, il quale è entrato nella storia per aver mimato il gesto ormai collaudato dello schermo così da dirigersi verso quest’ultimo al fine di revisionare l’azione.

I due assistenti erano Valeri e Aureliano, rispettivamente VAR e AVAR, ed è stato analizzato un episodio dubbio verificatosi all’interno dell’area di rigore juventina. La tecnologia, d’altronde, ha sempre avuto l’obiettivo di correggere gli eventuali errori dell’arbitro di campo, e Maresca ha effettivamente rivisto la sua decisione tornando sui suoi stessi passi per assegnare il primo calcio di rigore nella storia del VAR in Serie A. Al netto di qualche errore o di casi in cui la tecnologia ha dato problemi concreti, il VAR può semplicemente aiutare gli arbitri a fare meglio in caso di sviste o di loro sbagli troppo evidenti.

Come funziona il VAR: la regolamentazione

La tecnologia può soltanto aiutare a migliorare, e non bisogna associare il VAR a un nemico da contrastare. Quanto emerge leggendo l’intervista realizzata da ExpressVPN all’ex arbitro Gianpaolo Calvarese sull’impiego del VAR, assume dei connotati estremamente positivi nonostante le difficoltà iniziali dovute al collaudo della tecnologia. In futuro sarà sempre meglio, anche perché la regolamentazione è divenuta chiara a tutti nel corso degli anni; ma come funziona il VAR, per l’appunto? Quando interviene?

Per assegnare un gol

Qualora ci siano dei dubbi nel corso di un’azione che ha portato al gol, l’arbitro può revisionare gli sviluppi e l’episodio sospetto (o gli episodi) per scegliere poi di convalidare o di annullare la rete segnata.

Per assegnare un calcio di rigore

Nel caso in cui ci siano uno o più episodi dubbi nell’area di rigore di una delle due squadre, l’arbitro può essere richiamato dal VAR per poter visualizzare l’intera azione e il singolo fallo per revocare o concedere il tiro dal dischetto.

Per sanzionare con un cartellino rosso

Il VAR non può intervenire per far sì che l’arbitro estragga il secondo giallo, ma quest’ultimo può invece essere richiamato alla revisione per assegnare il cartellino rosso diretto a un calciatore che ha commesso un fallo sanzionabile con la “massima pena”.

Per un errore d’identità

Potrebbe succedere a qualunque arbitro di scambiare l’identità di due giocatori, ma il VAR può correggere questo equivoco e la sanzione verrebbe così assegnata correttamente.

I due arbitri addetti al VAR

Quando si parla di videoassistenza, è bene specificare che in sala VAR ci sono ben due addetti a visualizzare le immagini allo scopo di confermare (in caso di dubbio) o correggere le decisioni di chi invece arbitra in campo. Si tratta, nella fattispecie, di VAR e AVAR, i quali sono rispettivamente un arbitro ancora in attività – oppure ritiratosi – e un assistente arbitrale. Essi comunicano costantemente con il direttore di gara e lo richiamano allo schermo quando c’è da rivedere un episodio disciplinare.

Il termine inglese per indicare tale azione è detto “On field review”, e consente all’arbitro di campo di analizzare i casi ambigui per prendere lui stesso la decisione finale. Per ciò che concerne il fuorigioco, avvalendosi ormai della tecnologia semiautomatica non c’è bisogno della revisione a bordo campo, anche perché sono i due addetti in sala VAR a riferire il tutto all’arbitro del match. Eventualmente l’arbitro di campo è chiamato a valutare la partecipazione o meno di un calciatore in fuorigioco, per convalidare o annullare una rete segnata.

Dove è attivo il VAR

In Italia il VAR è attivo dalla stagione 2017/18, e la Serie A è stato il primo campionato ad introdurre la tecnologia della videoassistenza insieme alla Bundesliga in Germania. Successivamente, ovvero pochi mesi dopo, anche in Ligue One (Francia) e in Premier League (Inghilterra) è stato accolto il VAR. In seguito lo schermo a bordo campo si è diffuso in tutti i campionati europei, ma attualmente è ormai in tutto il mondo che si adopera. Infatti, il VAR è attivo nella Primera Division Argentina e nel campionato Brasileiro, ma anche nella Serie B italiana, nella Segunda Division spagnola e in 2. Bundesliga.

Per quanto riguarda le competizioni europee e mondiali, il VAR viene regolarmente impiegato in: UEFA Champions League, CAF Champions League, Coppa Libertadores, UEFA Europa League, Copa Sudamericana, Supercoppa UEFA, ma è anche previsto per la finale di UEFA Women’s Champions League. Sicuramente questo prezioso strumento verrà disposto per il prossimo Mondiale per Club, una delle competizioni più attese all’interno del mondo del calcio.

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