“La società si è sempre comportata bene: volevano tenermi”

“Ho fatto la guerra per andarmene dall’Inter”. Lo ha detto Emiliano Viviano al podcast ‘Centrocampo’ parlando della sua brevissima avventura in nerazzurro tra il 2011 e il 2012. A quel tempo il portiere, che ha appena appeso i guanti al chiodo, era uno di quelli in rampa di lancio ma davanti a lui c’era un mostro sacro, seppur acciaccato, come Julio Cesar.
“Il mio approccio quando sono arrivato era quello di andarmene via – ha raccontato Viviano – lo dico in tutta sincerità: era una questione di umiltà, non volevo mettermi a lottare con Julio Cesar, era impossibile. La società Inter con me si è comportata sempre benissimo: volevano tenermi perché mi dicevano che lui sarebbe andato via e che io avrei giocato qualche partita”.
Viviano si ruppe il legamento crociato e non disputò neanche una partita con l’Inter, fino al trasferimento a gennaio al Palermo: “Quando mi faccio male, l’unico errore vero che mi imputo in carriera è stato quello di fare la guerra per andarmene dall’Inter – ha ricordato Viviano – l’ho fatta veramente, volevo andare a giocare. Ma sarei dovuto rimanere.
Branca mi diceva di non andare via, perché Julio Cesar stava avendo qualche problema fisico, era un anno di transizione: mi diceva che avrei avuto qualche possibilità e che sarebbero magari ripartiti da me. Io ho spinto per andare via, ma sarei dovuto rimanere”.
L’eredità pesantissima di Julio Cesar l’avrebbe potuta raccogliere Viviano, ma dopo la sua partenza il club decise di puntare tutto su Samir Handanovic. Lo sloveno approdò all’Inter proprio al termine della stagione 2011/2012, diventando poi quasi otto anni dopo anche il capitano.





