Calhanoglu, serve una svolta (magari anche tattica): l’analisi

Continua lo stato di forma senza squilli per Hakan Calhanoglu anche in Champions League. Necessario un cambiamento per dare un impulso al rendimento

Hakan Calhanoglu (Getty Images)

Un’Inter col freno a mano ha conquistato un punto fuori casa contro lo Shakhtar in una partita dove ha creato qualcosa di buono ma ha anche rischiato più di una volta l’imbarcata avversaria. Hakan Calhanoglu è subentrato a Brozovic a partita in corso in un momento delicato, nella speranza che potesse apportare più qualità ad un reparto offensivo che non è pervenuto. Il suo contributo, però, è stato appena sufficiente a confermare uno stato di forma piuttosto altalenante. Il centrocampista turco è ancora chiamato al riscatto, ma a questo punto non si tratta soltanto di lucidità mentale. Pare inizi a sentire il peso di un ruolo a lui poco congeniale. In quel 3-5-2, infatti, si ritrova mezz’ala e non riesce ad esprimersi al meglio. Per questo motivo Inzaghi dovrebbe considerare l’idea di spostarlo di qualche metro più avanti alle spalle delle due punte con un assetto da 3-4-1-2, in qualità di trequartista rifinitore come faceva al Milan. Non soltanto avrebbe modo di concretizzare qualche passaggio decisivo, forte della sua ampia visione di gioco ed un tocco pulito e preciso, ma potrebbe anche tentare più spesso la conclusione a rete sfruttando un invidiabile tiro da fuori.

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Inter, Calhanoglu in panchina è un segnale

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Calhanoglu e Skriniar © Getty Images

Primo squillo d’allarme per Calhanoglu, partito dalla panchina nella sfida di Champions League contro lo Shakhtar. Inzaghi è ben consapevole del momento no del centrocampista turco e sa di non potersi permettere cali che influenzino sul campo il rendimento dell’intero gruppo. Vecino è sembrata una buona alternativa perché più esperto e propenso all’inserimento anche sui calci piazzati, ma non può essere definitiva. Il tecnico vuole più costanza e qualità da Calhanoglu, è lui su cui vorrebbe puntare.

 

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