La fine di un ciclo è vicina: l’operazione dell’Inter traccia una linea ben marcata
“Il posto fisso è sacro”, dice Lino Banfi a Checco Zalone in ‘Quo Vado’, il film italiano che ha incassato di più (oltre 65 milioni di euro) nella storia del cinema. Il posto fisso lo ha avuto garantito Acerbi sotto la gestione Inzaghi, ma anche nelle prime due giornate sotto la guida di Cristian Chivu. D’altronde in rosa l’Inter non ha un centrale, un marcatore migliore del 37enne lombardo.
Ma lo status di Acerbi potrebbe mutare presto, già perché in città è appena sbarcato un nuovo difensore. In extremis, quasi allo scadere del calciomercato estivo: Manuel Akanji. Lo svizzero è approdato in nerazzurro mentre Pavard faceva le valigie destinazione Marsiglia: l’operazione col Manchester City si è chiusa in prestito oneroso (2 milioni) con diritto di riscatto fissato a 15 milioni che diventerebbe obbligo qualora Lautaro e compagni vincessero lo Scudetto.
Se il classe ’95 dimostrerà di essere ancora un difensore di spessore internazionale, quindi di essersi messo definitivamente alle spalle di problemi muscolari che hanno pesato in negativo nella scorsa e ultima stagione alla corte di Guardiola, il club di Oaktree potrebbe riscattarlo a prescindere dalla conquista di quello che sarebbe il ventunesimo tricolore. Magari, come accade spesso sul mercato, trattando al ribasso la cifra pattuita l’altro ieri coi ‘Citizens’.
🔥Le prime parole di #Akanji da giocatore dell’#Inter pic.twitter.com/dKfyFhkbGu
— Interlive (@interliveit) September 2, 2025
In tutto questo, Acerbi cosa c’entra? C’entra perché Akanji, oltre al ruolo di braccetto di destra, può interpretare quello di centrale di una difesa a tre. Insomma, seppur in prossimità del gong palesando non certo una buona programmazione, a Chivu è stato consegnato l‘agognato difensore che aveva chiesto all’inizio della sua avventura. Non è il giovanissimo Leoni, non è il marcatore alla Acerbi, ma Akanji può essere davvero, subito o col passare dei mesi il nuovo centrale della retroguardia nerazzurra.
Con Akanji, dunque, Acerbi rischia di perdere la garanzia del famoso posto fisso. Nonostante i tanti difetti, Chivu resta un estimatore di Yann Bisseck, e con il tedesco in campo la maglia da titolare al centro del reparto arretrato potrebbe darla al trentenne di origini nigeriane che l’Inter provò a prendere già nell’estate 2022 come potenziale rimpiazzo di Skriniar.
Acerbi e la fine di un ciclo: doppio ruolo per Akanji
Akanji è un difensore rapido bravo a impostare, sotto questo aspetto è più simile a de Vrij, uno che ha accettato il ruolo di comprimario, che ad Acerbi. Entrambi, senza dubbio il secondo, sono alla loro ultima stagione in nerazzurro.
Akanji titolare già con la Juve? Sarebbe una sorpresa, ma in tal caso verrebbe probabilmente schierato come difensore di destra, con Acerbi confermato al centro della difesa. Ma la futura leadership del reparto, nei mesi a venire, è destinata a cambiare padrone. È la fine di un ciclo, e forse l’apertura di un altro.